Visibilinvisibili
23 settembre, 2021 - 21:00
Auditorium Franca Rame, viale Cadore 133 - Rivalta di Torino (TO)
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Assemblea Teatro
VISIBILINVISIBILI
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soggetto e regia Renzo Sicco
interpreti Silvia Nati, Angelo Scarafiotti, Mattia Mariani, Stefano Cavanna
regia video Marco Pejrolo
fotografie Pier Paolo Cito
voci registrate Lino Spadaro, Vinicio Capossela, Marco Morellini
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Davanti alle terribili immagini da Kabul di queste ultime settimane, lo stesso Papa Francesco rilancia il Vangelo dell’Accoglienza invitando ad “aprirci” agli assetati dei nostri tempi. Dopo una positiva estate di spettacolo, la Città di Rivalta e Assemblea Teatro reincontrano il pubblico all’Auditorium Franca Rame con un primo appuntamento gratuito. Lo spettacolo scelto è Visibilinvisibili che affronta la realtà dei migranti e lo fa con il sostegno dell’8 per Mille della Chiesa Valdese e in comunione con il Festival dell’Accoglienza “E mi avete accolto” presentato dall’Ufficio diocesano torinese per la Pastorale dei migranti. Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2004, tra le varie repliche è stato presentato con successo a Biennale Democrazia del 2019. Visibilinvisibili, realizzato nella stagione 2019, torna in scena a Rivalta, come una riproposta particolarmente attuale in questo momento.
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C’è attorno a noi bisogno di capire.
Gli interrogativi sorgono dal flusso degli eventi quotidiani che la cronaca con forza ci riversa addosso, più numerosi delle risposte che riusciamo trovare.
Queste ultime hanno tempi di elaborazione e hanno necessità di strade che aiutino a comprendere.
Il teatro da diversivo spettacolare, comico o tragico che sia, deve tornare alla sua funzione primaria di lettura della società in cui viviamo e delle tensioni che la attraversano.
Per questo, Assemblea Teatro, in questi anni ha affiancato al lavoro sulla drammaturgia che nasce dalle pagine del teatro, della letteratura o della fiaba, altri momenti che traggono linfa dalla memoria, dalla storia, dalla quotidianità.
Visibilinvisibili è un naturale sviluppo di questo percorso. Lo spettacolo che ha debuttato nel 2004 torna ancora una volta in scena.
In Italia, già gli Anni ’90 hanno contato episodi di sbarco di massa di migranti, partiti dai Paesi africani e dalle coste albanesi.
Per i mass-media queste folle si individuano nella pericolosità sociale della microdelinquenza, nell’emergenza dell’illegalità e criminalità.
Televisioni e giornali hanno esaltato la marginalità di questi stranieri, utilizzando termini squalificanti come clandestino o extracomunitario, un’informazione globalizzante che veicola stereotipi e strumentalizzazioni.
Lo spettacolo si apre alle parole che ci arrivano dalle partenze, dai viaggi (spesso tragicamente interrotti), dagli approdi, dalla vita insomma, dei migranti.
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