Un tempo l’aia, il cortile del cascinale, era il luogo dove terminato il giorno di lavoro nei campi, ci si trovava in uno spazio fresco vicino al pozzo o sotto un grande albero dove seduti assieme si raccontavano e ascoltavano storie. Era un modo per portare al termine la giornata prima della cena e della discesa della notte. Una socialità semplice che viveva di parole.
Tutti noi ci siamo abbandonati alle parole nelle storie che ci venivano raccontate per terminare il giorno e addentrarci nella notte. Erano le voci del babbo o della mamma o dei nonni ad accompagnarci.
L’estate, alla fine di luglio e nel mese di agosto, diventa un tempo più rilassato e meno frenetico in cui vorremmo provare a recuperare quella magia. Un luogo particolare e certamente magico come il Mausoleo della Bela Rosin divenuto, grazie alle Biblioteche Civiche, uno spazio deputato al racconto e alle parole. Ci pare un luogo adeguato per tornare a raccontare, per chi lo voglia, storie ricche di parole, recitate, espresse, rappresentate comunque narrate, per favorire una serenità fuori dai tempi travolgenti della vita metropolitana.
Un’estate in cui ti racconto… sì ti racconto.
Uno dei più recenti nostri lavori, PASSI STRACCIATI, narra la storia di una internata in un ospedale psichiatrico durante la guerra di Bosnia.
Fuori i bombardamenti, le granate che esplodono, le violenze e la brutalità dell’uomo. Dentro la cosiddetta follia. Eppure “Glazba”, il nostro personaggio, non capisce la guerra e non percepisce i suoi segnali, ma accoglie gli uomini, i camionisti che lei chiama marinai, che portano aiuti umanitari e si innamora di uno di loro.
Dov’è la follia? Fuori dove non esiste che l’odio? O dentro dove è ancora vivo il sentimento d’Amore?
E’ un’altra “pazza”, Alda Merini, poetessa, a comunicarci che quello che ci serve per essere vivi e forse felici non è il denaro, l’avidità nel cercarlo ma l’emozione che scaturisce dalle parole, quelle che i poeti sanno trasformare in colore, restituendogli così come chiedeva Italo Calvino leggerezza.
Attenendoci a queste indicazioni abbiamo composto un programma di testi tra il letterario e il teatrale che raccontano di coraggio, amicizia, lealtà, fatti di storia, di ambiente, di comportamento e lo facciamo con poeticità.
Il resto lo fanno i suoni, i toni degli attori, i gesti e i colori ora sereni ma drammatici del racconto.
Tutto perché la parola sia come un lieve vento capace di rinfrescare le sere d’estate.
Renzo Sicco
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’interno del Mausoleo (capienza massima 150 posti)