Dai Muse ci si aspetta sempre il capolavoro, e questo THE 2ND LAW di certo non lo è .
In questo sesto lavoro della band britannica il genio di Bellamy sembra brillare meno del solito. La voglia di innovare e sperimentare dei Muse forse è andata un poco oltre, senza trovare una via d’uscita per le nuove idee e i nuovi stimoli.
Tantissimi i generi presenti in quest’album, dal rock al funky, fino ad arrivare addirittura alla dubstep.
Di veramente innovativo però non c’è praticamente nulla, tantissimi infatti i riferimenti ai Queen, U2 e Radiohead e per quanto riguarda le sperimentazioni si possono rilevare solo timidi tentativi con i due strumentali UNSUSTAINABLE e ISOLATED SYSTEM.
Non mancano le perle MADNESS dal crescendo avvolgente e EXPLORERS molto “Freddie Mercurie”, ma di grande impatto emotivo, e canzoni buone ma non eccellenti come l’inno olimpico SURVIVOR.
Di sicuro non è il loro miglior disco, però non lasciatevi “fregare” dal primo ascolto ,questo è un disco che va assimilato… e piano piano, senza capire il motivo, scoprirete il perchè Matt, Chris e Dominic hanno ancora fatto centro!
Andrea Castellini