In occasione dell’inaugurazione del nuovo Stadio Filadelfia
Aldo e Dino Ballarin e il Grande Torino
da un testo di Barbara Mastella con Angelo Scarafiotti, Silvia Nati,
Mattia Mariani, Chiara Pautasso e Stefano Cavanna
regia di Giovanni Boni
Anno 1974.
Sono passati 25 anni dalla tragedia di Superga.
Stefano è un giovane studente universitario nato proprio in quei giorni e l’eco di quell’evento ha coinvolto la città di Torino così tanto, che anche la sua crescita ne è rimasta segnata.
Quasi inevitabile che la sua Tesi di Laurea sia dedicata proprio al Grande Torino e, in particolare, ai fratelli Aldo e Dino Ballarin. Oltre al tanto già detto, sono proprio le vedove dei due campioni, Dina e Miretta e i fratelli, Iginio e Renato, a raccontare quegli anni difficili e incandescenti, fornendogli la materia più incandescente ed umana, che renderà la sua tesi unica per intensità e originalità di informazioni.
Tutti riuniti insieme aiuteranno il giovane studente a concludere la sua tesi, a capire qualcosa che non si può ripetere perché era perfetto. Questo accade ancora oggi anche perché i giovani, si sa, hanno bisogno di miti con cui crescere e confrontarsi.
Il testo, scritto da Barbara Mastella, parente dei due Ballarin, permette di entrare nella storia e nell’intimità dei ricordi di famiglia.
La scena teatrale, in cui avviene l’incontro tra i cinque personaggi, è uno spogliatoio da fine partita, chiuso dentro una rete da calcio.
Una rete dove la vita di chi è sopravvissuto è rimasta inesorabilmente incastrata da un goal del destino, l’ultimo segnato indelebile nel tempo.
“Aldo si sentiva campione anche da bambino. Anzi, si comportava come un campione anche quando giocavamo noi quattro.”
Iginio Ballarin
Ingresso 5 Euro