uno spettacolo scritto da Massimo Carlotto
interpretato da Roberta Fornier
regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro
immagini video di Gisella Bein realizzate da Marco Pejrolo
Una poltrona avvolta nel cellophane in attesa di terminare il pagamento delle rate, una bottiglia di vermouth quasi vuota e una donna disfatta che attende un attimo di riscatto, di visibilità, grazie all’arrivo dei cronisti della televisione.
Quando Massimo Carlotto nel 2005 ha pensato ad un testo breve ed incisivo che, con alcuni anni di anticipo ha saputo descrivere le difficoltà quotidiane di una famiglia comune sopraffatta dalla chiusura delle fabbriche, dalla mancanza di lavoro, narcotizzata dalla televisione e dal modello di vita proposto, lo ha ambientato a Mirafiori.
Una donna, la sua solitudine di fronte all’incedere della crisi: le sue paure, la “bambina” e un marito, Arturo ex operaio declassato a magazziniere. 780,00 euro al mese per tirare avanti.
A sette anni di distanza dal debutto di questo spettacolo, arrivare a “fine mese” è diventato per molti un traguardo davvero difficile. Le tragedie causate da quelli che vengono troppo semplicemente definiti atti di follia si sono moltiplicate, nelle case come fuori. Al suicidio di chi ha perso il lavoro, si sono aggiunte nuove violenze verso le donne e gesti disperati di chi non riesce a sopportare il peso di una vita diversa. Troppi a cinquant’anni sono costretti a ripensarsi senza avere concrete prospettive.
PIU’ NIENTE AL MONDO ritorna in questo nuovo allestimento ancora più attuale. Drammatico e ironico al tempo stesso, offre spunto per comprendere il presente.
Dove la politica inventa nomi e cifre, il teatro spiega e racconta la vita quotidiana. Dove l’economia cerca di analizzare, la scena narra ciò che significa un licenziamento, la riduzione dello stipendio, la miseria. Dove l’informazione crea rumore mediatico, la rappresentazione crea piani narrativi, profondità, soggettività. Il mondo è diventato più complesso ma il teatro continua ad essere in grado di raccontarlo.
In scena un’intensa e drammatica Roberta Fornier, attrice torinese che su di un palco scarno caratterizzato da una sola poltrona e pochi oggetti vede scorrere nella sua mente il sogno di una figlia che sappia conquistare le pagine delle riviste patinate. Prendono così forma le immagini di fantasie infrante, dei desideri o deliri che accompagnano le parole ora tenere ora crude e taglienti. Immagini e parole descrivono con implacabile senso di verità quel costante ripetersi dei giorni, tutti coi medesimi ritmi, oberati sempre dai medesimi problemi, obblighi e insoddisfazioni. Giorni carichi d’ansia da dover riempire col vuoto e su tutto il desiderio di “una giornata straordinaria” anche per una donna assolutamente ordinaria.
Un monologo sull’Italia di oggi attraverso la lucida analisi e scrittura di Massimo Carlotto e l’impegno di Roberta Fornier, attrice capace di riportare sulla scena i motivi del vivere.