la storia delle Madres de Plaza de Mayo
tratto da “Le irregolari” di Massimo Carlottointerprete Gisella Bein
regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro
mùsica de Silvana Di Lorenzo y los Nocturnos, Gabriel Fauré, Alice, Matching Mole
In Argentina, dal 1976 al 1983, scomparvero 30.000 persone, 15.000 vennero fucilate nelle strade e un milione e mezzo furono costrette all’esilio. Centinaia di bambini rapiti dai militari vengono ancora cercati dalle Abuelas di Plaza de Mayo.
Il generale dell’esercito argentino Ibérico Saint Jean nel corso di un’intervista all’International Herald Tribune aveva dichiarato: “Prima ammazzeremo tutti i sovversivi, i fiancheggiatori e i simpatizzanti. Poi ammazzeremo gli indifferenti e infine gli indecisi”.
“A me piaceva ballare e sognare. Amavo mio marito, adoravo mia figlia. Amavo molto anche questo paese.”
Con queste parole, dentro una stanza di una casa qualunque, Gisella Bein apre un monologo intenso in cui impersona una delle Madri di Plaza de Mayo: crudele è il dramma di queste donne d’Argentina a cui sono stati strappati figli che non sono mai più riapparsi, che non hanno lasciato traccia, un segno, un corpo, una tomba su cui piangere. Troppo vivo è il dramma che coinvolge non solo quelle donne, non solo un paese, ma la coscienza del mondo intero, che non può fingere che si tratti di una storia di ordinaria follia. Troppe sono le implicazioni che inchiodano Istituzioni, Governi, la stessa Chiesa Cattolica alle loro responsabilità. Tutto questo è Più di mille giovedì.
Un lavoro realizzato con la consapevolezza che la storia delle Madres de Plaza de Mayo esige il rispetto verso chi ha dedicato la propria vita alla ricerca della verità e della giustizia. Sulla base di questa convinzione e sostenuti da un testo coraggioso scritto da Massimo Carlotto, è stato realizzato uno spettacolo di forte impatto emotivo.
La vicenda è quella di una madre, ma è emblematica del dramma di tutte le Madres di Plaza de Mayo, perché ciascuna di esse è madre di tutti i desaparecidos. Il monologo è permeato dunque di una commovente coralità che indica la forza di queste donne negli anni bui della dittatura e in quelli della ritrovata “democrazia”, della crisi del “coralito” e di quelli successivi fino ai giorni nostri.
Più di mille giovedì ha debuttato nel luglio 2000, in seguito è stato anche rappresentato a Roma nella Sala del Cenacolo pressola Camera dei Deputati, in Cile a Santiago nel Museo della Memoria di Villa Grimaldi, negli ex centri clandestini di detenzione di Cordoba, Rosario e Buenos Aires in Argentina e per due volte nella stessa Plaza de Mayo.
Accade, a volte, che il Teatro debba e sappia confrontarsi con la Storia.