Con Pietro Weber ci siamo conosciuti trent’anni fa.
Era giovanissimo e, come tutti i giovani, in cerca di una definizione della propria identità, del suo percorso di vita. Allora, insieme ad altri giovani, organizzava nostri spettacoli a Denno, Tuenno e in altri paesi della Val di Non, valle di frutta, terra delle famose Renette del Trentino.
Sono questi i luoghi dove ha creato il suo atelier, e dove in splendidi castelli o palazzi d’epoca ha allestito le sue mostre.
Oggi potete visitare una sua esposizione, quella di un artista maturo anche se eccezionalmente fresco, allegro e intenso, anche in Piemonte al Castello Ducale di Aglié (fino al 30 giugno).
La mostra s’intitola “Sentinelle” e offre l’occasione di conoscere un interessante lavoro, godibile in uno spazio fantastico, ovvero una delle Residenze Sabaude che fanno ricco il Piemonte.
Merito di questa idea va alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Il merito dell’emozione invece è tutto di Pietro che ha saputo riempire lo spazio col suo lavoro, che miscela forme e colori, ai molti segnali che sa trarre dalla sua terra e da quelli che ha raccolto nei suoi viaggi tra Africa e Asia e che ha saputo sedimentare e far rivivere nelle sue immaginifiche sculture.
Renzo Sicco