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PABLO Y MATILDE i giorni con Neruda

31 luglio, 2015 - 21:30 Piazza San Matteo - Genova

 

testo di Renzo Sicco e Luis Sepúlveda
interpreti Giovanni Boni, Roberta Fornier e Sax Nicosia
musiche di Giorgio Consolini, Muse, Dead Can Dance, Stomu Yamashta, Alice
regia di Renzo Sicco

Nuova tappa ligure per Assemblea Teatro che fa ritorno a Genova. Palco, la bellissima e suggestiva Piazza San Matteo, che ospita una delle ultime produzioni della compagnia torinese. Un lavoro scritto a quattro mani da Renzo Sicco e Luis Sepulveda, che vuole approfondire la ricerca intrapresa sulla figura del Poeta cileno Pablo Neruda, andando a scandagliare il “periodo” italiano, l’amore, lo sbocciare dei sensi, la nuova poesia, sino ai giorni del golpe e della morte.

La Capri di Neruda l’abbiamo conosciuta attraverso i versi del poeta, scritti nella primavera del ’52, attraverso le pagine dell’autore cileno Antonio Skarmeta ne “Il postino di Neruda” e le immagini che lo ritraggono in un periodo spensierato e felice nella bellissima isola dell’arcipelago napoletano. Ma la Capri di Pablo Neruda fu prima di tutto fuoco e amore, alcova e nido per la passione, sino ad allora clandestina, per Matilde Urrutia. L’isola di Capri entrò indelebile nel percorso del poeta soprattutto grazie a lei, la Chascona (la spettinata, per i capelli rossi dalla pettinatura vaporosa), come la chiamava Pablo, che fu compagna di questo intenso periodo d’esilio, e che più avanti avrebbe preso il posto della moglie, la mite e devota Delia, restando con Pablo sino ai drammatici giorni del Golpe e della morte.
Un delirio amoroso, quello vissuto nel buen ritiro di Capri, che alimentò uno straordinario fervore creativo. Un’avventura nella quale nacquero le liriche Las uvas y el viento, poemi carichi di delicata dolcezza e irruenza come nel migliore Neruda capace sempre di sorprendere nella sua vastissima opera. «Io ti ho creata, ti ho inventata in Italia. Ero solo. Il mare tra le fenditure spargeva violento la sua spuma seminale. Così si preparava la scabra primavera»

Amore e poesia, vita e dolore, sono i punti focali di questo spettacolo che, a 40 anni esatti dalla morte del poeta, avvenuta il 23 settembre del 1973, Renzo Sicco e Luis Sepulveda hanno deciso di scrivere e presentare sulla scena.

Il testo, costruito attorno all’evento del Funerale di Neruda, simbolica e unica manifestazione di resistenza nei primi giorni dopo il golpe in Cile, approfondisce la riflessione sulla forza della parola. La parola come libertà nelle opere di Pablo e come salvezza nei ricordi di Matilde. Fino alle drammatiche ore del settembre 1973, pensieri e immagini di una vita scorrono come in un vortice che mescola emozione e tempo, poesia e dramma umano, gioia dell’anima e tragedia della realtà. Il poeta, le sue case, la sua poesia come architettura di fantasia, trionfo di allegria e resistenza.
Con questo nuovo lavoro, Assemblea Teatro prosegue il suo omaggio al grande poeta, simbolo di un intero continente, quello Sud Americano, a cui la compagnia è legata da ormai oltre vent’anni.

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