Stringe il cuore rivedere militari e carri armati nelle strade del Cile.
Era qualcosa di lontano solo negli ultimi anni ‘80 mi era capitato di vedere e incontrare la loro strafottente imperiosa presenza poi pian piano ho conosciuto un paese normale.
In certi momenti anche un paese “felice”, fuori dal peso della dittatura, la tristezza si scioglieva e anche la felicità era una cosa possibile.
Adesso l’orologio torna indietro.
La forbice tra pochi troppo ricchi e tanti poverissimi si è allargata troppo e l’elastico è saltato.
Coi militari nelle strade un paese non può essere civile e neppure felice.
“Là fuori la morte batteva le ali e la bontà taceva”.
Sono versi di un poema di Carmen Yañez (moglie di Luis Sepúlveda) che fotografano
i giorni del potere dei militari in Cile. Gli arresti e le torture nei campi di prigionia, gli
interrogatori, la morte, il buio degli ordini gridati senza pietà la derisione e
l’umiliazione degli ideali.
Ecco perché è triste rivedere quella soldataglia, non la stessa di allora ma comunque
con la medesima mentalità repressiva a controllare le strade di un paese che anche
grazie al sangue di molti è potuto tornare libero.
Potete sapere di più su questi giorni attraverso due interviste di nostri amici, Luis
Sepúlveda a il Manifesto e Jorge Coulon a la Repubblica.
Sepulveda: “Fa rabbia il ritorno a tempi che credevamo superati” (clicca qui per leggere l’articolo integrale) di Roberto Zanini su il Manifesto del 22.10.2019.
PRODIGIO
A Marcia Scantlebury
Se in quei giorni di ottobre
Le bende nere
Quando davvero la paura
Mordeva la carne.
E noi nascondendo nomi
Nelle pieghe del sudore.
Non siamo mai state più vicine
Alle rose.
Ti ricordi delle rosse
Che paradossalmente crescevano lì,
proprio al centro del dolore?
Belle rose…
Di cui ci hanno negato
Il dono del profumo
Non quello delle spine tristi.
Se in quei giorni di ottobre
A Grimaldi*
Quando neanche il mio fiuto
Mi diceva che ti saresti svegliata,
Marcia,
ti avessi parlato
solo per consolarti
per curarti la ferita al viso
per spazzare via l’aria di un brutto sogno
per girare gli occhi indietro
prendendo il tempo per le corna
e ricostruire il velo di cipolla
che ci ha coperto
fino ad allora.
Se ti avessi fatto una promessa,
se ti avessi predetto
un incontro, in una città
lontana, bella
San Marco, Venezia
La città dei ritrovamenti
Prodigiosi
Non mi avresti creduto.
Non mi avresti creduto
Perché la morte batteva le ali
Là fuori
E la bontà taceva.
Carmen Yanez