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L’ESTATE DEL CANE BAMBINO

14 maggio, 2015 - 21:00 ARREDAMENTI CHAVE 1890 - via Pietro Micca 15a angolo via San Camillo De Lellis / tel. +39 011547587

Mario Pistacchio e Laura Toffanello

letture di Stefano Cavanna
coordina Roberto “Beto” Novaresio

La Provincia Italiana, quella silenziosa, ben vestita, ricca, credente e sobria, da sempre riesce a stupire e catalizzare l’opinione pubblica con eventi ”straordinari”, più volte delittuosi o legati a malcostume e malaffare. L’Italia contemporanea ne è nuovamente ricca. Le tv hanno fatto la coda, da Garlasco a Perugia, da Erba sino al Bergamasco.
Questa Provincia, per la precisione quella veneta di felliniana memoria, è protagonista ne “L’estate del cane bambino” di Mario Pistacchio e Laura Toffanello.

Un episodio che dura il tempo di un’estate, la stagione più adatta, in giovane età, a fissare i ricordi in modo indelebile. Uno dei piccoli protagonisti, e voce narrante, cresciuto e diventato adulto, che torna al paese, provando a ripercorrere i passi di quell’estate che gli cambiò la vita, ritrovando gli amici di allora e, in qualche modo, una verità.

Accade tutto in un’estate di parecchi anni fa. Siamo nella provincia veneta degli anni Sessanta, nelle campagne non lontane da Venezia, in un piccolo paese chiamato Brondolo. Cinque ragazzini passano le giornate facendo quello che fanno dei bambini delle elementari di quegli anni: partite a pallone, figurine (le novità del momento), scorrerie per i campi, le sigarette di nascosto, le ore passate assieme tra i campi, nella loro base nascosta o le fughe verso la cittadina più vicina. Il tutto nella sonnacchiosa cornice di un paese di provincia, con i suoi personaggi tanto caricaturali quanto veri e rintracciabili nella memoria di molti.
Succede che un giorno Narciso, il più piccolo del gruppo, scompare misteriosamente.
Contemporaneamente, però, arriva un cane che sarà adottato dal gruppo di amici per colmare il vuoto lasciato da Narciso. Questo evento smuove la piccola comunità e la vera indole di ognuno sembra prendere il sopravvento, insieme a diffidenze e vecchi rancori.

L’ESTATE DEL CANE BAMBINO è un romanzo che sa passare attraverso diversi generi: il romanzo di formazione, il giallo, il racconto per ragazzi, con punte di neorealismo. Sapori diversi ma ben equilibrati dai due autori, per offrire pagine dense, ora lievi, ora persino angoscianti, mai noiose. Insomma, un tuffo nell’Italia più vera, non attraverso una tv sensazionalista che ci ha abituato a fare audience rivoltando il coltello in queste vicende oscure, ma ragionata e appassionata, ora piacevole, ora tumultuosa e persino angosciante, per narrare le tinte della realtà che ci sa sempre sorprendere.

Ingresso libero sino ad esaurimento posti

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