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Le vicende del Mausoleo

18 ottobre, 2016 - 12:46

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Il Mausoleo è un edificio neoclassico, progettato dall’architetto Angelo Demezzi nel 1886, la cui costruzione fu ultimata nel 1888. Realizzato a pianta circolare, con circa sedici metri di diametro e altrettanti di altezza, ha una corce latina posta sulla cupola lastricata di rame. La scalinata introduce nell’androne, ornato da sedici colonne alte cinque metri. Circondato da un parco, si affaccia su Strada del Castello di Mirafiori, al confine tra il comune di Torino e quello di Nichelino, lungo la sponda del fiume Sangone.
Sul cancello d’ingresso campeggiano le insegne dei Conti di Mirafiori e Fontanafredda, che per anni hanno assistito a deplorevoli atti vandalici che hanno compromesso tutto l’edificio, alla fine recuperato attraverso il restauro da parte del Comune di Torino, riaperto al pubblico il 25 settembre 2005, e affidato alle biblioteche civiche torinesi.

La storia del mausoleo è stata tormentata da episodi drammatici e degradanti. Nel 1970 il Comune di Torino acquistò il sepolcreto ancora intatto dall’ultima discendente di Rosina Vercellana, Vittoria Guerrieri Gromis di Trana. Nel 1972 il parco fu aperto al pubblico e quello stesso anno il mausoleo fu profanato: le bare furono aperte e le salme vennero mutilate in cerca di gioielli. I resti di Rosa Vercellana e dei suoi dicendenti furono allora trasferiti al Cimitero Monumentale di Torino. Dal 1984 il Mausoleo divenne oggetto di interesse e di ipotesi di recupero da parte dei vari sindaci della Città di Torino, da Diego Novelli a Giorgio Cardetti fino a Valentino Castellani, la cui giunta approvò nel 2001 il progetto di manutenzione straordinaria e recupero presentato dagli architetti Almaro Isola e Roberto Gabetti (marito di una discendente di Rosa Vercellana). I lavori di restauro conservaivo hanno apportato solo alcune modifiche: l’altare è stato spostato dall’interno alla parte posteriore esterna dell’edificio, nel parco.
Il pavimento attualmente è un parquet in legno, ma è visibile nelle nicchie il pavimento originale in mosaico; è stato realizzato un trompe l’oeil nella parte superiore, per ricordare il soffitto a cassettoni completamente rovinato sia dagli atti vandalici sia dalle intemperie. Per ovviare a quest’ultimo inconveniente, l’apertura al centro della cupola è stata chiusa da una copertura in vetro sormontata dalla croce, a ricordo della destinazione originaria dell’edificio. Per il resto, l’intervento di restauro ha seguito le indicazioni originali del progetto, mantenendo il marmo chiaro e venato e le colonne chiare.b_730_ac4beb577c744f75916e8574ad624e5f
Dall’apertura, avvenuta domenica 25 settembre 2005, dal Sindaco Sergio Chiamparino, il Mausoleo è gestito dalle Biblioteche Civiche torinesi, che vi organizzano manifestazioni, conferenze, mostre, letture, concerti, spettacoli teatrali in collaborazione con la Circoscrizione 10, enti, associazioni e singoli cittadini. Un piccolo punto prestito alimenta il giardino di lettura, con libri che possono essere presi e sfogliati nel parco, oppure presi in prestito e restituiti in una delle 18 sedi del Servizio Biblioteche della città.
Nei pomeriggi della prima e terza domenica del mese volontari e volontarie del progetto Senior civico della Città, accolgono i visitatori raccontando la storia del luogo, sorto sul sito dello scomparso castello di Mirafiori, di Rosa Vercellana e Vittorio Emanuele II, senza trascurare le radici storiche del quartiere

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