Nella cultura tradizionale, le feste popolari come il Carnevale, il Ferragosto, la notte di San Giovanni o la Candelora indicano una scansione di un tempo naturale.
Erano occasioni propiziatorie per un buon rapporto tra uomo e creato ed auspicio di buoni raccolti, benessere e felicità, individuale e collettiva.
In questo periodo storico, in cui il tempo è liquido 24 ore continuate, e si possono trovare pomodori o pere 12 mesi all’anno, il tempo naturale e la sua scansione sono solo un artificio della memoria. Eppure il clima è così cupo, che di rituali di buon auspicio c’è bisogno.
Ecco perché, in tempi di crisi crescente, abbiamo deciso di rinverdire la “Festa di Primavera”.
Contro ostacoli e barriere proponiamo libri e di conseguenza vi invitiamo ad una lettura collettiva, bella a farsi quanto ad ascoltarsi. Abbiamo scelto il libro di un amico, Fabio Geda, che ha un titolo che è già un bel programma: “La bellezza nonostante”. Parla di quel che succede dentro a mura, quelle di un carcere minorile e le apre con la forza di chi ha uno sguardo aperto, molto oltre le grate e le chiavi, sonore nelle serrature.
Un raggio di sole come la primavera, che spalanca le porte all’estate.
Vi aspettiamo numerosi domenica 26 marzo alle 15.30 al Mausoleo della Bela Rosin, strada Castello di Mirafiori 148/7 a Torino