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Ivrea: Il suono delle parole – Omaggio ai libri di Luis Sepúlveda

11 novembre, 2022 - 11:17

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Assemblea Teatro

IL SUONO DELLE PAROLE

Omaggio ai libri di Luis Sepúlveda

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Ivrea, Sala Santa Marta

INAUGURAZIONE IL 17 NOVEMBRE 2022 ALLE ORE 17

18-21 novembre 2022

apertura al pubblico: ore 10-13 e ore 15-19

per visite guidate prenotare al numero 011/3042808

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Gli eroi di Sepúlveda sono uomini e donne comuni. Per lui gli eroi sono esseri normali spinti dalle circostanze nella necessità di dimostrare la propria dignità.

Combattente, perseguitato politico, scrittore, romanziere, giornalista, militante ambientalista, Luis è stato un uomo che ha saputo vivere coniugando bene tutti i campi in cui si è trovato, unendo l’aspetto popolare a quello intellettuale riuscendo a parlare a generazioni diversissime tra di loro come solo i grandi riescono a fare.

In ogni luogo ha saputo creare comunità. Lo ha fatto tra gli scrittori come tra il suo pubblico di lettori. Comunità, una parola che sapeva bene oramai in disuso, se non disprezzata, ma che per lui continuava ad essere fondamentale

Non confondeva mai la letteratura con la propaganda.

Per questo, nei diversi generi in cui si è cimentato, fosse poesia, racconto, giornalismo, romanzo, ha sempre affrontato i valori etici attraverso i suoi comportamenti coerenti, continuando a sventolare la bandiera della dignità.

Stava dalla parte dei deboli o dei perdenti, pur non avendo la vocazione dello sconfitto. Lo muoveva la volontà di continuare a offrire le sue parole a cui afferrarsi come ad una zattera in una tempesta.

Le sue parole hanno offerto fino all’ultimo una bussola. Oggi che ci hanno tolto passato e futuro condannandoci a vivere nel presente Sepúlveda ci sapeva indicare da dove veniamo e dove andiamo attraverso memoria storia e tradizione.

Per questo ci mancherà anche se fortunatamente ci restano i suoi libri

Ecco perché è stato così importante raccoglierli per questa esposizione.

I suoi libri sono l’essenza della sua testimonianza e sono presenza tra le mille voci e lingue del mondo.

il suono delle parole-mostra sepulveda-2

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LA MOSTRA

 

Sfogliare l’album della memoria per lenire la malinconia, il dolore dell’assenza. Da quando Luis Sepúlveda se n’è andato, il 16 aprile 2020 – portato via dal Covid, il virus che di colpo ha cambiato il mondo – il vuoto che ha lasciato ci sembra ancora palpabile, a noi di Assemblea Teatro che, con lui, abbiamo fatto un lungo pezzo di strada; e le frequentazioni comuni, le lettere, gli spettacoli teatrali, tratti dalle sue storie, distillate in volumi preziosi, costituiscono alcuni dei gioielli che illuminano le nostre esistenze. Luci vivide che ci rammentano un aspetto, il principale forse, che ci legava a lui: una solida, incrollabile Amicizia. Anzi: Fratellanza. Lui era, per noi semplicemente, il nostro hermano Lucho.

Una mostra è una raccolta di immagini che per essere riuscita e compiuta deve saper produrre un’emozione. Per questo il nostro obiettivo è quello di creare un’installazione di fotografie di grandi fotografi – Harari e Roggero – ma anche immagini più semplici, tratte dai nostri archivi e da quelli del Salone Internazionale del Libro, come album di famiglia, ma anche con ricordi interpretati da Marco Pejrolo; ma soprattutto è copertine di libri, perché questa è l’eredità che Lucho ci ha lasciato: i suoi scritti. E siccome lui è stato uno che ha vissuto in molti Paesi, con il senso internazionale profondo di qualcuno costretto a vivere senza patria, cacciato dal Cile ha trasformato il mondo intero nella sua patria. Il suo successo internazionale è stato visibile nella traduzione nelle tante lingue del mondo che risplendono nelle copertine dei suoi libri.

Proprio quelli che si trovano esposti.

Immagini, fotogrammi, istanti, ricordi che si riaccendono. Momenti di una storia che resta viva nel profondo di tutti noi, da Renzo Sicco a tutti quelli che hanno fatto (e sono) parte della storia artistica e creativa di Assemblea Teatro. Ricordi colmi di gratitudine che provano a spingere un po’ più in là la dolorosa malinconia, fuori dagli occhi, anche se prova a risalire dal profondo.

Gratitudine per il dono che Lucho ci ha fatto: semplicemente essere Lucho, con la promessa che continueremo a far risuonare le sue parole e il suo impegno civile sui palcoscenici del mondo.

Renzo Sicco

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