di Erri De Luca
Come ho finito di leggere queste 60 pagine di un racconto sospeso tra montagna ed esistenza ho telefonato a Erri per comunicargli la mia felicità ed emozione.
Gli ho semplicemente detto “è meraviglioso”.
Lui mi ha risposto “sono contento! Sei il primo lettore!”
Per questo, questa recensione è apparsa inizialmente senza copertina ma con una pagina bianca che è il primo foglio delle prove di stampa.
“Il peso della farfalla” è una storia di montagna, o meglio di quella parte di montagna che vuole e riesce ancora a mettere distanza dal nostro vivere quotidiano. Quella montagna che ha altre regole, millenarie, altri ritmi ma soprattutto ha ancora valori.
Il libro incrocia due esistenze entrambe forti ed inesorabilmente congiunte nella zona del tramonto, quella di un camoscio e di un cacciatore. Leggerlo è come stare in sospensione, nel punto di salto del camoscio tra due rocce.
La roccia è la solidità profonda ed essenziale, come sempre, della scrittura di Erri De Luca, mentre la leggerezza di quel volo è il suo saperci portare in zona di sentimento e di riflessione costante. Questa volta l’autore lo fa attraverso una metafora che avvicina la natura alle leggi della fisica riuscendo ad aprirci alla speranza dei precipizi.
Renzo Sicco