La libertà è partita da Porto sulle ali del (Pé de) Vento e ha raggiunto l’Italia, atterrando in un (Assemblea) Teatro.
Rui Spranger è arrivato con il suo fascio di bastoni verdi e li ha piantati in un muro giallo.
Quei bastoni sono le sbarre di una prigione, quella in cui il Portogallo è rimasto rinchiuso per oltre quarant’anni. Nell’aria, però, si sentono echeggiare la voce di Betti Zambruno e la chitarra di Pier Carlo Cardinali, che ci ricordano che anche l’Italia ha vissuto in una prigione, prima di “levarsi” (nel senso di alzarsi) “dai monti ai piani”, quando il grano è maturato (cioè in Aprile, precisamente il 25).
E tu guarda: “O die da libertade” portoghese è proprio il 25 aprile. E’ pur vero che la primavera è rinascita!
Il filo rosso (mai scelta lessicale di colore fu più adatta, date le circostanze) è Valeria Benigni, che ascolta incredula la storia di Rui e del Portogallo, dove le bambine dovevano per forza indossare gonna e calze e non si poteva bere la coca cola, ma ricorda, attraverso le canzoni, le vicende italiane.
Ed ecco che lo spettacolo ha preso forma: “Il Tesoro”, cioè nient’altro che la libertà, che non ti rendi conto che manca finché non la perdi, proprio come l’aria.
Il muro di mattoni e i suoi bastoni verdi hanno toccato diverse città piemontesi e in tutte, le mani del pubblico hanno battuto tenendo il tempo di “Bella Ciao” e le orecchie hanno ascoltato rapite le note di “Grandola Villa Morena”.
Noi siamo riusciti a trasformare la prigione in un meraviglioso giardino fiorito e il pubblico ha creato il bouquet più bello, levando alti i garofani rossi che Rui distribuiva.
Anche per quest’anno, nuovi semi sono stati piantati. Ora sta a voi, pubblico che ha partecipato allo spettacolo o a voi, cari lettori, che non siete riusciti, in queste occasioni, a venire a cercare il nostro Tesoro, coltivare con pazienza e delicatezza questi semi, così che i vostri figli, o nipoti, possano vedere, a loro volta, sbocciare i fiori della libertà, che sembrano davvero gridare, a dispetto del loro colore: “non ti scordare di me”.