Informativa Cookie

IL MIO CUORE UMANO

08 marzo, 2007 - 12:32

NADA MALANIMA

C’è stato un tempo dove la vita aveva i colori nitidi dell’ingenuità ma tutto era comprensibile perché anche ciò che non si capiva aveva un senso
Ce lo ricorda bene Nada in un bellissimo e tenero libro autobiografico – Il mio cuore umano – che racconta la sua vita sino al viaggio in treno che portandola a Roma le cambiò l’esistenza facendoci conoscere la cantante di “Ma che freddo fa”, “Il cuore è uno zingaro”, “Amore disperato” e tanti altri successi sino al recente “Live stazione birra”.
Potrebbe essere un libro di semplice curiosità per chi ha amato la cantante e vuole saperne di più fuori dalle pagine rosa dei rotocalchi, che peraltro Nada non ha mai troppo frequentato.
Invece è un libro che disegna un’ulteriore particolare e necessario affresco di quell’Italia solidale contadina che non c’è più.
In una geografia morale stretta tra Don Camillo e “Don” Peppone, tra circoli Arci e Acli, tra suore e lavoratori, tra affari e una medicina poco oltre il tribale, una bambina impara a guardare il mondo. Che questo accada attraverso il ricamo o attraverso una lezione di canto, tra un conato di vomito o la scoperta di un’ambulanza, tra un abito da sposa o una pettinatura carica di brillantina, tutto avviene sempre in una dimensione collettiva dove le famiglie hanno confini ma si mescolano le une nelle ansie o nelle gioie delle altre, perché la semplicità è ingenua ma solidale.
Chissà che in tempi di crisi certe lezioni,che giungono dai sapori antichi che Nada sa narrare in un linguaggio dai ritmi avvincenti, non possano essere di aiuto anche a chi non l’ha mai sentita cantare.
Un libro scorrevole, semplice, che contiene tutta la grande dignità e umanità degli umili.

Renzo Sicco

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>