in streaming l’8 marzo alle 20,00 su
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ricerca ed elaborazione dei testi e drammaturgia di Renzo Sicco
in scena Angelo Scarafiotti, Chiara Pautasso e Gisella Bein
musiche dal vivo Professional Drums: voce ed effetti sonori Giulia Impache, violino Cecile Delzant
regia di Renzo Sicco
Una volta l’8 marzo erano cortei e manifestazioni, poi feste nelle case ed anche nelle discoteche.
Ora, per causa del lockdown per la pandemia, né l’uno né l’altro saranno possibili, dunque doveroso tornare al pensiero.
In questo nostro tempo, sempre in corsa, certi risultati esigono percorsi a volte accidentati oppure tortuosi e complessi comunque molto spesso di lungo periodo. Gli uomini, i maschi, cadono nel tranello dell’urgenza. Le donne meno, hanno pazienza. Abituate ad attendere gli uomini, a cucinare con tempi ampi, a partorire, anche fuori dal focolare domestico nella moderna vita lavorativa, sanno attendere con pazienza i risultati. Costrette da sempre ad un ruolo di secondo piano, nel tempo giusto quando è il caso salgono al primo, proprio perché sanno tessere con determinazione sino a raggiungere l’obiettivo. Sanno, con maggiore coraggio, arrivare.
Per i social di Collegno, in sintonia con le donne di questa città che fin dagli anni ’70 si prodigarono per salvare Silvia Braselli una sconosciuta detenuta politica della dittatura in Uruguay, ci è parso bene comporre un percorso che parla del coraggio delle donne.
Donne semplici ma capaci di imprese strepitose!
I giorni della Resistenza sono sempre più lontani e, per molti giovanissimi, i partigiani sono ormai, al massimo, dei simpatici “nonni” ottantenni. Difficile poter credere che la maggioranza dei partigiani fosse composta invece proprio da giovanissimi e ancor più da donne giovanissime che ebbero un ruolo rilevante nella Resistenza.
Erano tempi bui, freddi, poveri e dolorosi ed era giovane, anzi giovanissimo – uomo o donna che fosse – chi doveva decidere. Erano giovanissimi quelli che sceglievano da un lato o dall’altro della barricata. Erano giovanissimi! Quei ragazzi che dovevano diventare uomini in fretta, a volte eroici, a volte, il più delle volte, scapestrati, incapaci, impreparati ed erano sostenuti da giovanissime staffette che combattevano al loro fianco portando notizie o rifornimenti e medicinali.
Questo spettacolo racconta senza retorica alcune azioni, ingenuità e coraggio di scelte accadute in ore e giorni che sono da conoscere perché fondanti il nostro vivere odierno.
Ad Angelo Scarafiotti, Chiara Pautasso e Gisella Bein il compito di far rivivere, come se parlassero adesso, gli uomini e le donne, illustri o comuni, che vissero quei mesi combattendo e resistendo nel sacrificio perché il Paese tornasse libero.
Assemblea Teatro ha lavorato per anni con le parole preziose e autorevoli di Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra, come con quelle di Primo Levi o Duccio Galimberti: le mescola oggi sulla scena con i ricordi raccolti nelle vallate alpine dove la Resistenza è stata vissuta, anche e soprattutto, da donne e uomini semplici. Storie comuni ma di certo di valore non comune.
Dalla lotta partigiana alle Madri di Plaza de Mayo, non dimenticando Liliana Segre e Paola Regeni, la madre di Giulio, sono tante le voci che le attrici di Assemblea Teatro sollevano per il ricordo e la riflessione che evocano con coraggio.