Il pallone
Era di cuoio, ripiena di stoppa, la palla dei cinesi. Gli egiziani del tempo dei faraoni la fecero di paglia o di bucce di grano, e la avvolsero di tela colorata. I greci e i romani usavano una vescica di bue gonfiata e cucita. Gli europei del Medioevo e del Rinascimento si disputavano una palla ovale, imbottita di crine. In America, fatto di caucciù, il pallone divenne salterino come in nessun altro luogo. Raccontano i cronisti della corte spagnola che Hernàn Cortés fece rimbalzare una palla messicana e la fece volare a grande altezza davanti agli occhi fuori dalle orbite dell’imperatore Carlo.
La camera d’aria di gomma […] nacque a metà dell’Ottocento grazie all’ingegno di Charles Goodyear […]
E grazie all’ingegno di tre argentini nacque molto dopo il pallone senza cuciture.
[…]Ha una circonferenza di settanta centimetri e pesa meno di mezzo chilo.
[…]Lo chiamano con molti nomi: il pallone, la sfera di cuoio […]. In Brasile, al contrario nessuno dubita del fatto che sia femmina. I brasiliani la chiamano grassottella, rotondetta, la chiamano bambina, piccolina, e le danno nomi propri, come Maricota, Leonor o Margarita. Pelé la baciò al Maracanà quando segnò il suo gol numero mille e Di Stefano le innalzò un monumento all’ingresso della sua casa, una palla di bronzo con una targhetta che diceva: GRAZIE VECCHIA MIA.
Lei è fedele. Nella finale del Mondiale del 1930 tutte e due le nazionali volevano giocare con la propria palla. Saggio come Salomone, l’arbitro decise che il primo tempo si giocasse con la palla argentina e il secondo tempo con la palla uruguagia. L’Argentina vinse il primo tempo e l’Uruguay il secondo. Ma anche la palla ha le sue velleità e a volte non entra in porta perché in aria ci ripensa e cambia direzione. Il fatto è che si offende facilmente. Non sopporta che la prendano a calci, né che la picchino per vendetta. Esige che la accarezzino, che la bacino, che l’addormentino sul petto o sul piede. È orgogliosa e forse anche vanitosa e non le mancano i motivi: lei sa bene di dare allegria a molti cuori quando si eleva con grazia, e che sono molti cuori che si struggono quando viene sbattuta a terra in malo modo.
[Eduardo Galeano]