Informativa Cookie

IL CACCIATORE DI AQUILONI

12 marzo, 2006 - 18:25

Hosseini Khaled

Parlare d’Afganistan… Per incominciare, una terra brulla, come carta bianca, come pagine da scrivere, e penne per dare sfogo a tutto ciò che ho visto in quella fuga triste.
Nang e namoos, onore e orgoglio, vecchie e fiere parole pasthum, alla base della tradizione. Inshallah, se Dio lo vuole, per passare dalle montagne e scendere alle grandi città.
Il cacciatore di aquiloni è uno di quei romanzi in cui 400 pagine ti trovi a divorarle al punto che se sei su un treno già pensi al momento del viaggio di ritorno, per tornare a leggere, per continuare a volare come un aquilone, tra nuvole e sole.
Khaled Hosseini, medico prestato alla scrittura, ha fatto ciò che di rado riesce: ha immerso se stesso e la sua terra nella carta, è stato capace di raccontare una storia e di dandole vita, a tal punto che leggendo si è quasi sicuri di conoscere profondamente questo cacciatore.
A sfondo l’Afghanistan, quello dei pastum, dei talebani, quello d’un vecchio re, dell’Islam, degli USA e dell’Urss, quello degli hazara, dei poveri fedeli alle antiche leggi, fieri, legati alle tradizioni d’una terra che ama sentirsi senza regole, pazza.
Finalmente, dopo anni di tv e guerra, ecco che magicamente si trova l’Afganistan, si passeggia per Kandahar, per Kabul, osservando la gente, i fiori che crescono, i tipi di piante, i profumi che invadono i bazar, le montagne del nord.
Oggi siamo stretti in quei cunicoli sotterranei che pensiamo siano l’unica “forma” dell’Afghanistan, guardiamo uomini dalla barba lunga e senza volto, che raccontano di conoscere ciò che Allah pensa e scrive, ascoltiamo militari che sfidano pallottole sconosciute, attivisti che ricostruiscono gambe per poter ricominciare, americani portare democrazia e spargerla come semi di grano in un campo appena arato….
Ciò che ci manca continua a essere la terra, le tradizioni d’un popolo, l’amicizia, il modo di giocare dei bambini o di vendere dei commercianti, gli sport, gli studi, le donne, le strade, etc.. Insieme al gioco degli aquiloni il “cacciatore” è forse il modo più dolce e coinvolgente di fantasticare e pensare a una terra che non conosce sole oramai da più di vent’anni.

Il cacciatore di aquiloni
Hosseini Khaled
394 p., brossura
Piemme

Alberto Dellacroce

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>