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DUE FRATELLI TRAGEDIA DA CAMERA IN 53 GIORNI

28 febbraio, 2014 - 21:00 TEATRO AGNELLI Via P. Sarpi 111 - Torino

Associazione culturale Mulino ad Arte

Autore: Fausto Paravidino

Associazione culturale Mulino ad Arte
Regia: Riccardo Bellandi / Interpreti: Daniele Ronco, Costanza Maria Frola, Jacopo Trebbi
E con la straordinaria partecipazione di : Laura Curino

La storia di “Due fratelli”, che l’autore Fausto Paravidino definisce tragedia da camera in 53 giorni, pare non esserci. La si scopre, in maniera quasi voyeuristica, con la morbosa curiosità di chi spia all’interno di una cucina, rifugio di un isolamento voluto, dove si vogliono difendere con tutti i mezzi, compreso l’omicidio. E’ un racconto in forma di diario, una sequenza di giorni che tendono all’atto finale; un lungo respiro – a volte frammentato – che rischia perennemente l’apnea denunciando la sua fragilità.
Lo spettatore è portato a riconoscersi nella fragilità quotidiana dei protagonisti; una fragilità a noi familiare, che ci appartiene e che proprio per questo scopriamo essere così pericolosa da divenire inquietante. Alla tragedia si arriva quando l’elemento che rischia di distruggere il castello di carte che ci si è costruiti è troppo vicino. Diventa una tragedia inevitabile.

La storia, semplice, è un abisso verso l’urgenza: due fratelli convivono con una ragazza incontrata per caso. Lei va a letto prima con uno e poi, quando il primo parte per il servizio di leva, con l’altro. Tornato da militare, il ragazzo uccide la ragazza, eliminando l’elemento di disturbo in un rapporto (quello tra i due fratelli) completamente chiuso al mondo esterno e che non ammette interferenze. Da quel momento i due fratelli possono riprendere la loro vita, la ‘normalità’ che si sono costruiti, l’unica che ammettono e che vogliono far credere che esista. L’unica normalità che conoscono, che raccontano a sé stessi, all’esterno e alla famiglia con la quale comunicano attraverso voci registrate su cassette.
Illudendosi di vivere una normalità idilliaca e speciale. La loro. La regia vuole sottolineare proprio la necessità di questa claustrofobica autodifesa dei personaggi, nella loro spasmodica ricerca della protezione del male che si traduce in dolore. E non lo si riconosce più come tale. Il dolore diventa amore. L’unico amore possibile. E si crea il caos.
Riccardo Bellandi, regista

ingresso intero € 10 / ingresso ridotto € 8

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