Giacomo Di Girolamo
Il Saggiatore (collana La Cultura) – Pagine 1272
Ho letto, in queste pagine, storie che ho sempre avuto sotto gli occhi, o meglio, che ho sempre conosciuto, però in superficie. Le ho lette con un occhio nuovo, quello dei protagonisti, di coloro che hanno vissuto e sono morti, nelle circostanze e nei modi più differenti.
1969, partenza, Piazza Fontana. Sono la bomba. E poi di seguito: sono Pinelli, sono Ambrosoli, sono Cossiga, sono Chinnici o sono Borghese, ma sono anche Gianfranco, Vincenzo, Sara, Antonio, sono il ragazzo di bottega, sono la massaia per strada, sono il meccanico, il pompiere, il carabiniere, l’ergastolano, l’assassino, il prete. Sono, sono, sono, sono …. sono tanti, tanti uomini e donne, esplosi, morti ammazzati, morti di noia o di malattia, o di semplice “morte”.
Fantasmi che ritornano in una pagina d’un libro a raccontare ora una vita, ora un semplice attimo, ora il senso della loro dipartita, un senso che oggi è ancora un segreto.
E così, attraverso tante storie individuali, è la vita di un Paese ad affacciarsi, a farsi leggere in un libro di oltre 1200 pagine, scritto da Giacomo Di Girolamo, giornalista siciliano che ha voluto, con il suo lavoro, rileggere 45 anni di storia italiana dando peso a centinaia di uomini e donne che fanno parte di questa epoca.
Lo spunto, a 100 anni dalla pubblicazione dei primi racconti, è certamente Lee Master e quello Spoon River divenuto, grazie alla traduzione di Fernanda Pivano, punto di riferimento letterario per migliaia di giovani.
Libri che apparentemente ci narrano di morte ma che in realtà ci obbligano a pensare alla vita, a ricordare, ad accendere una memoria che altrimenti rischierebbe di scomparire.
E rileggere 45 anni di storia attraverso centinaia di vite è assolutamente un buon esercizio di memoria, che consiglio.
Alcune di queste storie saranno poi protagoniste del nuovo allestimento che Assemblea Teatro, con la regia di Renzo Sicco e la partecipazione dei Progetto Khorakhanè, sta preparando per inizio 2015
Alberto Dellacroce