12/07/2019
ARTICOLI INDONESIANI TRADOTTI
Finalmente abbiamo a disposizione la rassegna stampa tradotta dall’indonesiano. Condividiamo con voi gli articoli
The Jakarta post
Metropolitan Lifestyle
Ayahbunda.com
Un altro articolo di Ayahbunda.com
24/07/2019
RITORNO A TORINO
Dopo il giorno di ieri, trascorso in viaggio, la compagnia atterra finalmente a Torino. Nel mentre, la televisione indonesiana ha mandato in onda un servizio che parla dell’iniziativa. Lo condividiamo con voi… Ma non temete, i nostri artisti nell’intervista parlano italiano. Buona visione!
22/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA – GLI ARTISTI
Oggi, mentre vi mostriamo foto di Renzo al posto di comando,
lasciamo il nostro regista “a riposo” per far parlare gli attori:
Angelo Scarafiotti – Come sempre devi tenere in considerazione il lungo viaggio, i controlli, le ssote, i decolli, gli atterraggi, perché per arrivare così lontano, in Indonesia, non puoi fare diversamente, e rischi di arrivare stanco, un po’ strapazzato come certe uova a colazione. E appena arrivi devi essere subito pronto perché ci sono le prove e l’indomani mattina c’è lo spettacolo, quindi tutto deve essere perfetto e in un angolo remoto una voce piccina ti sussurra di dartela a gambe. Poi però, quando arriva il momento, ti accorgi dell’affetto delle persone che ti hanno accolto in un Paese così lontano facendoti sentire a casa… E poi senti le risate dei bambini che assistono allo spettacolo,
vedi i loro volti illuminati di una luce particolare, che racconta lo stupore e il divertimento che provano e tutto scompare, resta la bellezza di un mestiere che supera qualsiasi distanza e diversità culturale. Il teatro è un meraviglioso ponte tra persone di qualsiasi età e di qualsiasi luogo del mondo.
Cristiana Voglino – È la prima volta che “rimaniamo chiusi” in un albergo senza visitare una città. Ci avevano detto che Giacarta era una città piena di smog edi traffico e non c’era nulla di bello da vedere se non i musei che, avendo la chiusura al lunedì, ci impediscono di andarli a visitare (oggi, lunedì, è il nostro unico giorno libero). Nessuno avrebbe mai pensato, poi, che la mancanza di emozioni determinate da visite a musei o elementi naturali d
el luogo potesse essere ampiamente compensata dall’emozione degli Incontri con le persone di qui. Non parlo solo dei legami che si sono creati con le persone che ci hanno accolti. C’è qualcosa di più. Qualcosa che ho cercato di analizzare insieme a questi nuovi amici indonesiani (stupiti anche loro di questo coinvolgimento): la grossa affinità che sentiamo tra noi e loro.
Con Assemblea Teatro abbiamo girato mezzo mondo. Di persone splendide ne abbiamo incontrate tante. Ma per la prima volta qui ci pare di essere dietro l’angolo di casa.
Ne parlo con Qissera. Giungiamo insieme a una conclusione: questo è un popolo che ha subito due dominazioni, la prima olandese e la seconda giapponese. Nella nostra esperienza di compagnia teatrale le popolazioni che sono state soggiogate da una potenza straniera hanno spesso un atteggiamento di diffidenza e di chiusura nei confronti dello straniero. In questo caso, no.
L’indonesiano in pochi secondi ti scruta e ti studia. Se coglie che si può fidare, ti dà tutto. Perché no? (Che poi è la stessa sensazione che provo con amici siciliani, calabri, sardi e pugliesi che sono venuti a trasferirsi a Torino da poco).
E questa mia considerazione mi porta a un’altra frase detta da Qissera che a che fare con le etnie differenti.
Alla fine dello spettacolo, mentre osservavamo i bambini dell’orfanotrofio che saltellavano giocando con le nostre pecore, Qissera mi ha detto: “Guarda il volto e la pelle di questi bambini. Sono diversissimi tra di loro eppure molti arrivano dalla stessa isola. Come succede per Erlip e Dian; anche loro sono della stessa isola, Java. Eppure hanno tratti somatici molto diversi e colore della pelle differente. E per noi è normale avere nello stesso luogo razze diverse. È una condizione naturale. Qui a Giacarta siamo tutti così: colori diversi, tratti somatici differenti. Questa è la nostra ricchezza».
“Vorrei che in Italia fossimo ricchi come voi”.
Grazie, Jakarta. Grazie AMICI DELL’IIC. GraZie VITTORIO SANDALLI. Grazie ASSEMBLEA TEATRO
Per finire, alcune immagini del pubblico di questi due giorni straordinari
21/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA – SECONDA REPLICA
Siamo in contatto con Cesare, il figlio di Renato Rascel, che ci ha inviato i suoi complimenti. Ieri gli ho scritto: “Tuo padre in tempi non sospetti scriveva e cantava fra 10 o 15 anni per la luna partirem e questo ritornello forse ancora sentirem” noi lo canteremo sabato e domenica in concomitanza del 50° anniversario della discesa dell’uomo sulla luna! Straordinaria coincidenza!”
E oggi replica sociale in un orfanotrofio. Impegno civile sempre, anche a distanza di Km.
Un giovane giornalista americano ieri, a fine spettacolo, mi ha chiesto come potevo riassumere il senso della presenza di un gruppo italiano in Indonesia. Gli ho risposto che in un mondo dove ci sono governanti e persone che credono che per risolvere i problemi servano muri e divisioni, la cultura ha il dovere di vivere, dimostrando che è più bello e utile l’incontro oltre le distanze e le diversità.
Gli attori che hanno arricchito con la loro collaborazione il nostro spettacolo hanno rilevato come “Dove vanno a finire i palloncini” sia uno spettacolo apparentemente semplice, ma invece ricco e complesso e si chiedevano come fosse stato possibile compositivamente. Abbiamo risposto loro che gli intelleuttali ritengono culturalmente interessante ciò che è complesso e difficile, ma che noi abbiamo preferito la lezione di Italo Calvino sulla leggerezza. Così lo spettacolo ha messo al centro la fantasia con la volontà di offrire ai più piccini la ricchezza della parola, che è un dominio dei grandi, ed ai grandi di far rivivere il desiderio del gioco, che è un potere dei più piccoli.
Come all’esterno del Teatro Agnelli di Torino, stazionano i bus che hanno portato gli spettatori
Oggi il nostro pubblico ha, come dire, tre lati: il primo sono i 40 bambini orfani, ospiti della scuola Pa van der Stewer, dove è sito il teatro in cui ci esibiamo. Il secondo lato sono una sessantina di profughi dell’Hope Learning Center di diverse età e di sette diverse etnie, tra cui Afgani, Pakistani, Iraniani ed Iracheni, accolti dall’Indonesia negli ultimi anni. Il terzo lato sono studenti della scuola cattolica e di quella musulmana, segno che i nostri palloncini oggi hanno davvero colori molto diversi. I piccoli orfani indossano una maglia gialla, i profughi una camicia bianca.
E mentre la sala si riempie, nell’attesa che arrivino tutti, si fanno giochi e animazione collettiva per aiutarli a conoscersi.
Ecco il discorso dell’ Ambasciatore, con l’immancabile traduzione e… Si comincia!
20/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA – S.E. VITTORIO SANDALLI, ASSEMBLEA TEATRO E RASCEL
L’Ambasciatore Vittorio Sandalli, ottimo rappresentante del nostro Paese a Jakarta, nel presentarci ha ricordato come la nostra presenza si inquadri in un più ampio progetto di celebrazioni dei 70 anni di relazioni tra Italia ed Indonesia. Dunque in una storia viva di popoli distanti geograficamente, ma amici. In questo quadro ben si inserisce la presenza di Assemblea Teatro, una compagnia che l’Ambasciatore ha visto operare in Sudafrica e in Georgia, capace di portare non solo cultrua, ma un proprio impegno civile e sociale, capace di cucire e tessere relazioni. Di saperlo fare con intelligenza, coraggio e sentimento.
La sfida questa volta è di far incontrare l’Istituto italiano di cultura con i cittadini più piccoli e con i loro genitori.
Farlo attraverso le canzoni di Rascel, che Sandalli ricorda quando era bambino.
Dice di averlo immaginato, come tutti i personaggi famosi, grande e immenso ed esserne rimasto stupito, nel conoscerlo piccolo ma ricco di entusiasmo e carico di amore verso il suo pubblico e ricambiato.
In ultimo, ma ugualmente molto importante, la collaborazione favorita dal nostro Istituto italiano di cultura con il Dongeng Festival, che ha permesso ad Assemblea Teatro di integrare nel proprio spettacolo due attori narratori locali, favorendo la piena comprensione del testo. Il pubblico, intervenuto numerso, ha riempito il salone della rappresentazione in ogni posto possibile e ha partecipato attento e divertito. Ha riso e applaudito con generosità. All’uscita tutti i commenti sono stati favorevolissimi, dunque un primo appuntamento pienamente riuscito e positivo.
20/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA
La squadra è riunita, le prove proseguono e tutto è pronto per lo spettacolo. Voi che leggete siete appena entrati nella mattinata del 20 luglio, ma in Indonesia bisogna ragionare 5 ore in avanti, per cui lì lo spettacolo è già avvenuto. Volete vedere come è andata? Ecco un breve video del finale
19/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA
La giornata inizia alle 8 con una buona colazione ricca di frutta e uova con bacon all’americana. Manca un buon caffé, ma quello ci aspetta all’Istituto di Cultura italiana, dove, oltre alla necessaria bevanda, ci accoglie l’ottimo staff del personale, molto professionale, efficiente e collaborativo. Poi incontriamo all’opera i tecnici addetti alla fonica e alle luci e tutto pare filare liscio.
Magicamente, dove c’era un salone vuoto, appaiono un palco e l’allestimento della scena.
La mitica Qissera, nostro angelo custode
Il brillane Erlip, che, rispettoso, continua a chiamarmi “Maestro” e a darmi del “lei”, nonostante lo abbia più volte invitato a darmi del “tu”, indice di un atavico senso di valore e di rispetto
Intanto fuori, milioni di abitanti e migliaia di moto di ogni misura e grandezza percorrono le strade
18/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA
Oggi una lunga giornata di prove per un’operazione che non abbiamo mai fatto. Uno spettacolo in lingua madre con la traduzione, ma non con le didascalie; con i doppiatori in simultanea. Possibile? A quanto pare sì. Importante non far perdere ritmo allo spettacolo. I nostri colleghi locali, Rica e Dandy, sono narratori, hanno esperienza
di lavoro coi ragazzi e dunque si sono ben inseriti nella nostra proposta. Le otto ore di prove di oggi sono state utili per aggregare rapidamente domani, al loro arrivo, Paolo e Angelo, perché sabato mattina, senza “se” e senza “ma” si va in scena. I prenotati oggi superano già le 190 persone.
17/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA
Atterrati nel grande aeroporto di Jakarta, nel viaggio verso la città, quello che ti colpiste è il traffico. Una quantità impressionante di veicoli di ogni tipo e frma sono allineati ininterrottamente come un lento serpente sull’autostrada, tutti a passo d’uomo per chilometri, poi, come nei migliori
stop & go, la velocità si apre e arrivi tra i grandi grattacieli che qui, a decine, si stagliano nel grigio del cielo e non sono solitari come a Torino.
Seconda cosa che colpisce sono le mascherine antinquinamento, da noi solitamente bianche e qui vistosamente nere, incupiscono i volti dei vigili urbain e dei poliziotti, quanto quelli dei motociclisti.
06/07/2019
VIAGGIO A JAKARTA
L’Indonesia, una nazione del sud-est asiatico, la Repubblica di Indonesia, è formata da migliaia di isole (per l’esattezza 17.508), molte vulcaniche. Ne raggiungeremo una, quella di Giava, dove sorge la città di Giacarta. Proprio a Giacarta realizzeremo il nostro spettacolo.
L’intera Repubblica conta 270 milioni di abitanti e Giacarta, la sua imponente capitale, ne ospita 11 milioni. Evidentemente non li incontreremo tutti ma lo faremo con alcune centinaia di loro, fra i più piccoli abitanti.
Infatti siamo invitati dal Festival di Teatro per l’Infanzia Dongeng in occasione della Giornata Nazionale dei Bambini per presentare il nostro DOVE VANNO A FINIRE I PALLONCINI il 20 e 21 luglio.
Gli organizzatori indonesiani sono stati colpiti dal nostro lavoro perché il loro è un festival di narrazione che è anche qui un’antica tradizione, ma nessun narratore locale usa le canzoni per raccontare. Dunque, uno spettacolo costruito con le canzoni di Renato Rascel (di cui naturalmente la storica Arrivederci Roma è arrivata sino alle isole di questo immenso arcipelago) li ha colpiti.
Ci hanno invitati per mostrarci ai loro narratori con la speranza che questa esperienza ispiri alcuni di loro ad utilizzare le canzoni locali nelle loro future creazioni.
Ovvio, tutto questo ci fa piacere ma ci incuriosiscono molto soprattutto le reazioni di un nuovo pubblico di ragazzi e delle loro famiglie.
Oltretutto questa è, teatralmente, la nostra prima volta in Asia, un paese per noi completamente nuovo.
Dunque la curiosità è reciproca su entrambi i fronti, per loro e per noi.
Per questo buon viaggio Assemblea Teatro!
03/07/2019
O funeral de Neruda – Cravos vermelhos para Pablo
In genere le produzioni di una compagnia teatrale durano il tempo di una stagione.
Non è così per Assemblea Teatro che ha in repertorio opere nate oltre 20 anni fa, rappresentate per centinaia di repliche per i pubblici più diversi di 32 paesi del mondo.
Uno di questi lavori è pronto a prendere vita nuova.
Si tratta de’ IL FUNERALE DI NERUDA, che ha debuttato nel lontano aprile 2008 e di cui a fine giugno si sono tenute le prove a Porto in Portogallo.
Infatti Renzo Sicco, appoggiato dal necessario Giovanni Boni (interprete di Pablo Neruda nella versione italiana) ha lavorato con gli attori della compagnia Seiva Trupe, una storica compagnia portoghese la cui data notarile di nascita è proprio l’11 settembre 1973 (quando si dice la concasualità) per la nuova messa in scena in lingua portoghese grazie alla traduzione di Eduardo Leal.
Davvero significativo poter allestire quest’opera nel paese lusitano, uno dei pochi luoghi in Europa ancora attento alla parola poetica e alla poesia.
Neruda, Nobel della letteratura, ne rimane un artefice e un simbolo e la sua storia intrecciata a quella del Cile resta metafora e icona letteraria e politica.
Il sottotitolo “Cravos vermelhos para Pablo”, garofani rossi per Pablo, in un paese che nei giorni della rivoluzione dell’aprile 75 ha messo garofani rossi nei fucili dei militari, si scontra simbolicamente con la durezza dei militari cileni che non solo coi fucili ma con gli aerei bombardarono nel palazzo de’ La Moneda a Santiago il Presidente Salvador Allende democraticamente eletto.
La presentazione dello spettacolo agli operatori e ai giornalisti è prevista dal 25 settembre, anniversario del vero funerale, fino al 28. Il debutto al pubblico è programmato dal 9 al 26 gennaio 2020 nello spazio del Centro Culturale Arvore vicino alla centralissima piazza della Torre dos Clérigos, uno dei monumenti simbolo di Porto.
30/06/2019
La casa è al suolo “i militari di Pinochet” hanno completato il loro sporco lavoro allagando e violando la “Chascona”, la casa di Neruda a Santiago, ma Matilde non si piega. “Panblo avrebbe voluto che il suo funerale si tenesse lì e lì lo faremo.”
Un’ultima prova, oggi, domenica, per fissare il lavoro e i mille segnali di questa ricca settimana. Adessi dovremo, a settembre, integrare il ritorno di Maurizio Leoni nel cast ad apportare quel segno italico ed internazionale che caratterizza questo lavoro.
A sorpresa, oggi è passato alle prove un ospite inatteso che abita qui con 4 capre e un contadino che accudisce il giardino.
Il portone si chiude e trattiene in sé le tante emozioni di questo primo, fertile incontro.
Renzo Sicco
29/06/2019
Giovanni Boni (il “Neruda” italiano) saluta Rui (attore portoghese che già più volte ha collaborato con noi – sua l’interpretazione in “O tesouro – Il tesoro” e suo il volto nel corto “U-boat”) alla stazione della metropolitana. Giovanni rientra domattina e lasci il gruppo molto soddisfatto dell’ultima prova insieme. Il suo sostegno in questi primi 5 giorni è stato basilare. Un grazie dunque da tutti noi e un buon volo. L’appuntamento è a settembre.
momenti delle prove…
Rui e Julio Felipe, il nostro responsabile tecnico, discutono di problematiche da risolvere in vista dell’allestimento di settembre
Renzo Sicco
28/06/2019
Aperto l’antico portale iniziano le prove. Il gruppo è coeso, professionale e motivato, dunque il lavoro procede spedito. Terminata la fase di approfondimento dell’ interpretazione e di riscrittura a tavolino, domani si passa a operare nello spazio.
Nella notte, una pausa e una corsa a seguire un debutto degli amici di Pe de Vento con il loro magico mondo de “Um Problema Muito Enorme”.
Una occasione per incontrare e salutare molti amici.
27/06/2019
Seiva Trupe è la Compagnia storica di Porto e il fatto più curioso in questo lavoro è che la data di formazione dell’ensemble portoghese sui documenti notarili data 11 settembre 1973. Data senza la quale non avremmo mai lavorato a questo spettacolo. Uno dei suoi leader storici è Julio Cardoso che è interprete di Neruda in questa versione e, coi suoi 84 anni portati da settantenne, è l’attore più anziano che mi sia trovato a dirigere.
26/06/2019
Davvero strano lavorare dopo quarant’anni con un gruppo di attori che non sono la tua compagine, ma un’altra compagnia, per di più trovandoti a interpretare il tuo testo in un’altra lingua. E’ quanto mi accade da ieri nell’insolita occasione di portare in scena “O Funeral do Neruda” coon Seiva Troupe a Porto. Lavoriamo nelle sale di un ex convento di clausura con un bel chiostro e soprattutto con 20-22 gradi di temperatura contro i 40 di Torino.
Renzo Sicco
Ecco il convento…
… Ed ecco gli attori
Contenta di questa nuova storia.
Ciao Renzo, salutami Rui che mi sembra di aver visto in una foto
fantastico. ho viaggiato con voi: Vi ammiro e vi invidio
Grazie per questa testimonianza! Ci vediamo ai nostri spettacoli delle rassegne estive