Argentina - Uruguay
Un altro viaggio necessario
Venti giorni, tra fine settembre e ottobre. Quattro di viaggio e tredici di spettacolo.
Migliaia di chilometri dentro il continente sudamericano.
Tra Cordoba e Montevideo in tanti piccoli centri della provincia e della pampa, nomi come General Roca, Marco Juarez, Cruz Alta, Porteña, San Francisco, San José de Mayo, Carmelo.
Oltre duemila spettatori in prevalenza di origine italiana, ma non solo.
Tre grandi Festival Internazionali a Cordoba, a Rosario e a Montevideo.
Sale e Teatri ed uno spettacolo realizzato in un ex centro di detenzione alla presenza delle Madres col simbolico fazzoletto bianco sulla testa, gli occhi umidi di lacrime mentre la loro vicenda e quella dei loro figli veniva narrata dentro le mura che proprio quei figli videro per un’ultima volta prima dei voli della morte sulle acque del Rio de la Plata.
Di qua e di là del Rio, Argentina e Uruguay e noi a raccontare i “mas de mil jueves”, i più di mille giovedì di Plaza de Mayo o a parlare di Costituzione, ad affrontare comunque il nodo della democrazia nel nostro quotidiano vivere collettivo nelle società contemporanee, di quà e di là del mare.
Un’esperienza davvero ricca, davvero viva, realizzata con italiani di terza o di quarta generazione e con tanti altri semplicemente latino-americani.
Incontri con giovani stud enti e vecchi emigranti comunque alla ricerca di un segno forte da un paese chiamato Italia. Un segno che è giunto, intenso e molto molto apprezzato.
Incontri per noi rinfrescanti e carichi come rugiada.
Un altro viaggio necessario.
Renzo Sicco
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