Informativa Cookie

CREATURA DI SABBIA

06 febbraio, 2015 - 21:00 AUDITORIUM GIOVANNI ARPINO, Via Bussoleno 50 - Collegno

Lunaria Teatro

liberamente tratto dai romanzi di TAHAR BEN JELLOUN Creatura di sabbia e Notte fatale
con RAFFAELLA AZIM / musica dal vivo GIORGIO NERI ALESSIO PANNI
elementi scenici GIORGIO PANNI / regia DANIELA ARDINI

Lo spettacolo narra la storia di una donna e di una società, fruga dolorosamente nell’intimo; forse è un sogno, forse un enigma.
Chi racconta? Chi ascolta? Le pagine consumate di un diario, le parole cancellate alla fine dai raggi della luna raccontano di Ahmed. Il nome è di uomo, il corpo di donna. Dopo sette sorelle, vergogna su vergogna, il padre voleva assolutamente un maschio. E’ nata un’altra femmina. Ma maschio deve essere, a dispetto della sorte e dell’anatomia. La bimba sarà uomo, fascerà il petto per arginare i seni, nasconderà il sesso. Ma non potrà evitare i pensieri, le pulsioni, la contraddizione della vera natura. Un “ermafrodita” lacerato che intreccia solitudine estrema, viaggi nello spirito e nei luoghi, il distacco da sé e la riconciliazione. La creatura di sabbia sta in un universo di confine nel quale la parola, come la sabbia, si modifica continuamente in base agli accadimenti e ai sussulti che attraversano il mondo interiore della protagonista. Una parola che è poesia, ma anche urlo di rabbia contro l’emarginazione. Anche le forme sono in perenne mutamento: quelle fisiche della protagonista, che a poco a poco si riappropria del sé; e quelle della vicenda, che da oniriche diventano reali. L’urgenza del fatto si confonde con una fiaba da Mille e una notte, perchè il vento del presente possa spazzare la sabbia del passato.

Libera trasposizione drammaturgica dei romanzi Creatura di sabbia e Notte fatale di Tahar Ben Jelloun, L’enfant de sable, attraverso un impianto favolistico simile a Le mille e una notte, restituisce con poesia la vicenda di una donna costretta dal padre a fingersi uomo e il suo lento recuperare la femminilità. In un paese senza età, che è anche il Marocco di oggi, nasce dopo sette sorelle Mohamed Ahmed. Nasce femmina, ma per volere del padre, che non vuole disperdere il patrimonio accumulato, crescerà maschio a dispetto del suo corpo, riconosciuta da tutti come nuovo capofamiglia. Il romanzo è la storia di un’identità inventata, di una metamorfosi coatta, dei turbamenti, delle ossessioni, delle violenze e dei paradossi che ne derivano.

Ed è anche una finestra aperta sul mondo arabo, sulle sue tradizioni e sui suoi tabú, che ancora oggi stentiamo a capire.
Tahar Ben Jelloun, nato a Fès in Marocco, nel 1971 si trasferisce a Parigi dove si laurea in sociologia. Poeta, romanziere e giornalista, è noto per i suoi romanzi e per i suoi articoli di politica
internazionale, in cui interviene sui problemi della società, con particolare interesse per le periferie urbane e il razzismo. Già insignito del Premio Goncourt e del Premio Flaiano, ha anche ottenuto il Global Tolerance Award dal segretario delle Nazioni Unite per “Il razzismo spiegato a mia figlia”. In molti suoi romanzi riporta racconti, leggende, riti dell’area del Maghreb africano.

Raffaella Azim ha al suo attivo collaborazioni con importanti registi: Luca Ronconi, Sandro Sequi, Cherif, Andrea Battistini, Aldo Trionfo. Ha interpretata recentemente La vedova scaltra nel ruolo della protagonista con la regia di Lina Wertmuller.

Ingresso unico € 5

Prenotazione


Condizioni di prenotazione

Il tuo nome (richiesto)

Il tuo cognome (richiesto)

La tua email (richiesto)

Numero telefonico (richiesto)

Numero di posti(richiesto)

Eventuali altre comunicazioni:

Autorizzo il trattamento dei dati personali

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>