regia: Renzo Sicco
assistenti alla regia: Lino Spadaro e Giovanni Boni
scene e disegno luci: Paolo Sicco
Atto primo “Ambetre” con: Gisella Bein, Guido Ruffa, Tiziana Catalano, Giovanni Boni
Atto secondo “Chi ha ucciso il maiale” con: Gisella Bein, Luisella Tamietto,
Monica Fantini, “Linda”
Ascensori zeppi, maiali che non esistono, ma ci sono, claustrofobie essenziali, essenze al profumo di donne, silenzi mai rispettati, in ambe tre i casi (e forse più). Si pensa all’impazzata, non per amor di logica, ma per amore della sorpresa, dell’inaspettato aspetto del desiderio surreale: no non ho paura di queste parole, come non ne ho di tante altre escluso la parola “escluso”. Tutto il resto è preda comica, caccia mosca, azione e agitazione teatrale, senza rimpianti per chi non ci trova niente di se’, e degli altri, se non qualcosa di chissà chi; ecco: “chissà chi” è il mio personaggio preferito, mi piace scrivere di chissà chi, mentre pensa chissà cosa, e tutti si chiedono chissà quando e soprattutto chissà perché…..
Volete altre spiegazioni? Grazie a me non le avrete.
Vostro ALESSANDRO BERGONZONI
Un testo inedito di Alessandro Bergonzoni, due atti unici, affidato dallo stesso autore alla Compagnia Assemblea Teatro, che non tradisce la sua linea poliedrica, dedita da tempo a confrontarsi con le più svariate forme di drammaturgia e tipologia di linguaggi teatrali: teatro ragazzi, teatro di piazza, teatro sperimentale, teatro danza, una ricerca dove i colori delle luci, i costumi, i ritmi delle musiche e delle parole acquistano di volta in volta potenzialità espressive nuove, che tendono a conquistare e a stupire lo spettatore.
La poetica lessicale, dirompente, visionaria, dell’attore-autore contemporaneo più sorprendente e vulcanico – Alessandro Bergonzoni – non poteva non attrarre la creatività della Compagnia torinese che, prima in Italia, si cimenta nell’ operazione di affrontare Bergonzoni non come un artista da ospitare, ma come un autore da realizzare sulla scena.
Un nuovo Bergonzoni non solo autore di fortunati libri e di testi cuciti su se stesso, ma autore teatrale di un linguaggio oltre il personaggio, più universale forse, non per questo meno intelligente, graffiante, comico, in una sola parola “bergonzoniano”.
“Al bergo Bergonzoni”, si compone di due atti unici: “Ambetre” che si svolge in un ascensore impazzito, e “Chi ha ucciso il maiale” che si sviluppa sulla falsariga di un rapido poliziesco non privo di colpo di scena.
“Al bergo Bergonzoni”, un gioco di parole, una prosa a ritmi accelerati che non permette momenti di distrazione, si fa inseguire, porta ovunque, spiazza.