Cristiana VOGLINO
Un grande scrittore ha detto “ chi mi consiglia un libro me lo strappa dalle mani”.
Concordo, è una faccenda delicata, come dire “innamorati di Tizio o di Caio”. Questo non sarà ,quindi, un consiglio, ma una riflessione che mi piace condividere con chi la leggerà.
Esistono persone, vorrei dire così “esposte”, ma è più realistica la parola “vili”, da non sopportare nemmeno l’idea della sofferenza dei bambini e degli animali. Non suoni blasfemo, non di paragone si tratta, ma di rispetto e amore per altre creature, di cui siamo responsabili.
Tanto per dirne una , io non sono mai riuscita ad andare oltre il trailer di “La vita è bella” di Benigni, perché quei dieci minuti mi hanno fatto star male due giorni, per cui ho deciso di evitarmi il film intero.
Pura viltà.
E’ quindi con un certo timore che ho iniziato la lettura del libro di Cristiana Voglino. Io, che un reparto oncologico pediatrico non riesco neppure a immaginarmelo, avevo paura, tanta paura di sapere, di conoscere dettagli di sofferenze inconcepibili e insopportabili.
L’ho divorato in due giorni.
Penso che sia un libro necessario.
Necessario per i vigliacchi come me, che ne escono certamente turbati, ma non scioccati.
Non c’è una sola parola ad effetto, nessuna emozione gratuita.
Necessario perché “Aiutami a non avere paura” ci apre le porte di un mondo dove operano persone che sanno sorridere e sanno far sorridere, dove ci sono genitori di bambini ricoverati, come l’autrice, che riescono a creare dei legami e a diventare un punto di riferimento,dove sono ricoverati dei bambini meravigliosi, che trasformano ed elaborano la loro sofferenza.
Necessario perché diventa uno strumento di conoscenza, lucido e delicato,per chi non sa, per chi sa, per chi dovrà affrontare un calvario, per chi sarà costretto a passare del tempo in quel reparto, per chi in quel reparto,forse ,non entrerà mai.
Un libro necessario.
Gisella Bein