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Tutte le donne del Re

14 agosto, 2024 - 17:00 Mausoleo della Bela Rosin - strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

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Mausoleo della Bela Rosin

Assemblea Teatro

TUTTE LE DONNE DEL RE

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testo di Fabio Arrivas e Renzo Sicco

regia di Lino Spadaro e Renzo Sicco

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PROIEZIONE VIDEO DELLO SPETTACOLO

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interpreti, in ordine di apparizione, Pietro Del Vecchio, Gisella Bein, Simona Nasi,

Manuela Massarenti, Cristiana Voglino, Tiziana Catalano, Chiara Pautasso, Valentina Virando, Marlene Pietropaoli, Valentina Volpatto

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Un cantastorie molto particolare, e poi i tanti pettegolezzi della malizia popolare, attorno a Maria Adelaide, a Laura Bon, a Rosa Vercellana detta Bela Rosin, alla maestrina di Frabosa, e alle altre tante amanti o fiamme del focoso Vittorio Emanuele II. Uno spaccato particolare dei salotti borghesi e dei dehors dei caffè sabaudi agli esordi del Regno d’Italia, oltre 150 anni fa

Si può in uno spettacolo parlare di un Re senza averlo sulla scena?

Certamente, se a parlarne sono solo donne e tra esse le diverse amanti, Laura Bon l’attrice, la Maestrina di Frabosa o la moglie Maria Adelaide, Emma Ivon detta “la Bela Gigugin”. Tutte parlano anche e soprattutto di Rosa Vercellana, “la Bela Rosin”, divenuta moglie nel 1869, e di lei discutono anche le molte donne appartenenti ai salotti dell’aristocrazia piemontese, tanto riservata quanto pettegola, e sicuramente ostile alle arditezze amorose di Vittorio Emanuele II.

Assemblea Teatro ha realizzato alla fine del secolo scorso un importante lavoro, “Pazze Regine”, che riportò l’attenzione e provocò, in Torino, il recupero del dimenticato Mausoleo della Bela Rosin, dedicato alla moglie morganatica del Primo Re d’Italia. Quello spettacolo, la recente attenzione alle residenze dei Savoia, la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e quella successiva dei 200 anni di Vittorio Emanuele II, ci hanno stimolato a ripartire da quella prima costola per ampliare la scrittura alle tante vicende amorose del monarca sabaudo e soprattutto alle conversazioni dei salotti femminili dell’epoca così caratteristici di un vecchio stile piemontese che è persistito a lungo.

Lo spettacolo – realizzato grazie al sostegno della compagnia di San Paolo e all’ospitalità delle biblioteche Civiche – offre un’occasione particolare per rileggere la trasformazione dell’Italia nei primi anni dell’Unità nazionale, ne ripercorre gli umori e i mutamenti attraverso un occhio tutto femminile.

Un omaggio al passato d’Italia, e del Piemonte in particolare, realizzato con garbata ironia e grande divertimento e che ci aiuta ad afferrare di più l’importanza del Mausoleo.

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Ingresso gratuito

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