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Memoriale Willy Jervis
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Assemblea Teatro
DOV’È FINITO PAPÀ?
uno spettacolo per chi resta
da un percorso civile di Renzo Sicco
con Arturo Gerace, Elena Cavallo e Tiziana Catalano
regia di Renzo Sicco
musiche di Ryuichi Sakamoto e Peter Gabriel
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SOTTO GLI AUSPICI DEL COMUNE DI VILLAR PELLICE
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Sebbene, in queste ultime ore, con la conclusione della vicenda di oppressione, ingiusta accusa e carcerazione in Egitto, la vicenda di Patrick Zaki si sia felicemente conclusa, con gioia di tutti noi, a seguito della grazia ricevuta dal Presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi – sono ancora troppi, nel mondo, i giovani come Patrick, che hanno sofferto, e come Giulio Regeni, Mahsa Amini, Mohsen Shekari che, per la libertà e la democrazia, hanno perduto la loro vita. A tutti loro ed ai troppi giovani scomparsi in Egitto, Iran, e nei conflitti di Siria, Ucraina, Africa, alle loro madri, ai padri e ai parenti tutti, è offerta la nostra memoria e il nostro impegno.
È così che è stato creato Dov’è finito papà?, un vero “spettacolo per chi resta”, la storia del piccolo Giulio (un nome non a caso, lo capirete seguendo la vicenda) al centro del racconto. È un bambino normale con una vita normale di una famiglia benestante, ma basta un istante perché la sua vita e quella della sua famiglia precipitino nel caos.
Mentre sta giocando in camera nella sua casa, una pattuglia sequestra il padre che scomparirà nel nulla per sempre.
Oltre al terrore si innestano diverse altre dinamiche che sfaldano decisamente l’intera famiglia.
Il dolore, la confusione, lo sgomento, a volte uniscono, il più delle volte dividono le comunità. La paura è costruita apposta, per recidere tutti i legami sociali e così anche i vincoli affettuosi più forti cedono di fronte alla necessità di ognuno di trovare la propria soluzione al dramma. Resta la domanda “dov’è finito papà?” perché, anche dopo, quando è ormai certa la sua morte, scomparso il corpo, non esiste lutto, non esiste una elaborazione della giustizia. Non bisogna andare troppo lontano per trovare Paesi dove la perdita di ogni diritto umano e il potere di sopraffazione sui corpi provocano uragani di questo tipo.
I “Giulio” d’Egitto, Siria, Iran, Afghanistan, Perù, Venezuela, Bosnia, per ricordarne alcuni, si uniscono al dramma della guerra in Ucraina, a devastare città ma anche a dissolvere famiglie, lasciandole disperse nelle loro paure come la famiglia di Giulio.
La storia simbolica di giovani eroi laici, in una sera in cui si fa memoria di un altro eroe del passato (mai “passato”, sempre del “presente”) democratico e repubblicano italiano: William Jervis, più noto come Guglielmo o come Willy, ingegnere olivettiano e antifascista, alpinista e partigiano, nato a Napoli l’ultimo giorno del 1901. Willy Jervis venne fucilato a Villar Pellice nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1944.
Una serata in memoria di Willy Jervis, alla presenza del Comune di Villar Pellice impegnato a tenerne vivo il ricordo.
Di Willy e di tutti i giovani colmi d’ideali che, nel mondo, cercano di diradare le cupezze (guerre, carestie, crisi climatiche, economiche e democratiche) che il futuro, per ora, sembra continuare a riservarci.
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Ingresso libero
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