26 luglio 2014 / 14 agosto 2014
Vent’anni alla Fortezza
una rassegna di Assemblea Teatro
La cosa più abbonante sulla terra è il paesaggio. Anche se tutto il resto manca, di paesaggio ce n’è sempre. Un’abbondanza costante perché muta: ci sono epoche dell’anno in cui il terreno è verde, altre giallo, poi marrone e anche rosso, che è il colore dell’argilla o del sangue versato. Non mancano i colori, non solo i colori. Ci sono giorni duri come il loro freddo, altri in cui non sembra che vi possa essere aria per tanto caldo.
JOSÉ SARAMAGO
Uno dei più straordinari edifici che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero.
EDMONDO DE AMICIS
La natura e l’opera dell’uomo, sono i due valori che si fondono e rendono unica la Fortezza di Fenestrelle, al confine tra Italia e Francia.
Visitata la prima volta nel 1993 l’abbiamo scoperta fatiscente, abbandonata al degrado e soprattutto inutilizzata.
Da subito abbiamo percepito l’immensa suggestione che avrebbe potuto evocare negli spettatori. Vent’anni fa nessuno pensava al legame, oggi così in voga, tra cultura e promozione turistica del territorio. Vent’anni fa non esisteva neppure l’Unione Europea che all’epoca si chiamava ancora Comunità Economica Europea.
Eppure proprio vent’anni fa Assemblea Teatro ha realizzato il primo evento all’interno di una Fortificazione e lo ha fatto in collaborazione con la Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca partecipando ed ottenendo un finanziamento INTERREG, il primo in Italia, per l’allestimento dello spettacolo FUOCHI. Presentato nell’agosto 1994 nel Forte San Carlo, nei successivi 10 anni Fuochi ha totalizzato quasi 200 rappresentazioni in Italia, Europa e nel mondo. A quel successo hanno fatto seguito gli allestimenti di PRIGIONIERI PER UNA NOTTE e del DESERTO DEI TARTARI che hanno portato alla Fortezza migliaia di spettatori superando la dimenticanza delle istituzioni e provocando l’avvio dei primi finanziamenti per il recupero del monumento. I risultati ottenuti hanno attivato una uguale attenzione verso i forti di Exilles e Vinadio, confluito nel successivo progetto europeo, coordinato direttamente dalla Regione Piemonte, “Sentinelle delle Alpi”. A distanza di 20 anni gli insediamenti recuperati e restituiti alla comunità sono stati di recente visitati da un emissario della Dream Works per verificarne l’idoneità come location per film. Vent’anni fa l’oblio mentre oggi anche Hollywood guarda alle Fortezze del Piemonte. Assemblea Teatro per prima ha avuto attenzione. Esserne orgogliosi rivendicando il nostro ruolo di precursori è un dovere verso la memoria e verso le sfide del presente.
RENZO SICCO