Caro Renzo,
ho voluto leggere tutto il tuo libro prima di scriverti, e l'ho fatto a poco a poco, nelle pause della giornata. Stasera vicino al camino ho letto le ultime pagine, e ora sono qui a dirti tutto il piacere che ne ho ricavato. Spesso mi sono sentito io stesso partecipe delle vostre tensioni ed attese nei momenti che precedono le prove, o nella gioia del riconoscimento del pubblico, e nella scoperta di nuovi paesaggi e culture.
Mi ha colpito la tua attenzione sempre rivolta allle persone che ti stanno intorno, la capacità che hai di individuare subito un carattere, la facilità con cui descrivi una storia. Sarebbe quasi da fare uno spettacolo sui tuoi spettacoli!
Mi sono reso conto di quanto ho perso io non avendo mai preso nota di nulla nei miei viaggi di lavoro. Anch'io sono stato in Argentina e mi è sembrato di rivivere la sua atmosfera e i suoi drammi attraverso le pagine che parlano delle Madri di Plaza de Mayo. Dalla descrizione di un cielo sai passare ai sentimenti di un popolo, e sai restituirci la memoria dei fatti, tante volte dolorosa, senza retorica, direttamente. In certi momenti sembra che il teatro sia solo un pretesto, un'occasione per entrare in rapporto con la gente comune come un giornalista o un sociologo; no, come un uomo tra gli uomini. Da Buenos Aires a Piazza San Venceslao, per ricordarci di quel lontano 1968: chi si ricorda più di Jan Palach? Le tue pagine mi hanno restituito il suo gesto di sacrificio e di coraggio. Magari uno più giovane di me è tentato di prendere un libro, o andare su Internet e cercare quel nome. Mi hai ricordato certi miei vecchi insegnanti che ho nel cuore perché mi davano stimoli, accendevano le curiosità, buttavano lì un fatto con tutta la loro emozione, ed era questa emozione che rivelava l'eccezionalità di quel fatto. Sai una cosa? Questo libro può essere utile a tanti giovani attori perché imparino ad andare oltre se stessi, oltre i problemi legati alla propria recitazione. Tu dovunque vai sei attore ma anche testimone, compartecipe e raccoglitore di memorie. Ho scoperto di te una parte che non conoscevo, una qualità umana fatta di sensibilità e di leggerezza, di serietà e di gioia di vivere.
Mario Pirovano
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