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L’INAFFERRABILE – 100 anni dalla nascita di Gino Bartali

17 luglio, 2014 - 21:00 Sinagoga di Torino - Piazzetta Primo Levi, Torino


storie dai giorni della resistenza

testi di Gian Paolo Ormezzano e Pino Cacucci
adattamento di Renzo Sicco
con Luca Occelli, Andrea Castellini, Valeria Benigni
voci fuori campo di Gian Paolo Ormezzano, Lino Spadaro, Luisella Tamietto,
Renzo Sicco, Angelo Scarafiotti, Roberta Fornier
registrate nello studio fonico di Andrea Raviola
regia di Lino Spadaro e Renzo Sicco

nell’ambito di Voci dei Luoghi

promosso dal Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana del Consiglio regionale del Piemonte

Il 18 luglio del 1914 nasceva a Firenze Gino Bartali, “campione” indimenticato, grande ciclista ma soprattutto grande uomo. Seppe con abilità conquistare le vette di Tour de France e Giro d’Italia, e, senza creare alcun clamore, utilizzare la bicicletta per salvare vite in pericolo nei terribili giorni della Seconda Guerra Mondiale. Ricevette infatti la richiesta di alti prelati della sua Firenze di fare da “staffetta” tra la città toscana ed il Vaticano: i suoi allenamenti, le sue volate in pianura, divennero così importanti missioni segrete. I tubolari della bici come nascondiglio di messaggi e documenti, quel nome sulla maglietta come lasciapassare ai posti di blocco. Non fu facile: fu mitragliato, fermato più volte, rischiò l’ arrestato e fu interrogato dal terribile Maggiore Carità. La “fama” però gli salvò la vita.  Tutto questo Gino Bartali schivo e garbato, lo ha tenuto per sé. Non voleva se ne scrivesse. Dopo la sua morte il figlio Andrea ne ha parlato con Gian Paolo Ormezzano che ha saputo rendergli omaggio scrivendo un testo che è divenuto nel 2012 parte dello spettacolo L’INAFFERRABILE. Poi, nel settembre 2013, è stato nominato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto fondato nel 1953. La nomina di “Giusto tra le nazioni” è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. La motivazione che si trova impressa a Tel Aviv è “un cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il Rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città Cardinale Elia Angelo Dalla Costa”.

Oggi la Comunità Ebraica di Torino e il Consiglio regionale del Piemonte, attraverso la rassegna itinerante VOCI DEI LUOGHI, tengono vivo il ricordo e lo omaggiano a 100 anni dalla nascita.

ingresso libero

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