garofani rossi per Pablo
uno spettacolo scritto da Renzo Sicco e Luis Sepúlveda
con Giovanni Boni, Roberta Fornier, Annapaola Bardeloni, Marco Pejrolo, Toni Mazzara,
Mattia Mariani, Silvia Nati, Angelo Scarafiotti
musiche di Stomu Yamastha, Inti-Illimani, Victor Jara, Patricio Wang, Sigur Ros, Violeta Parra
regia di Renzo Sicco
In mezzo alla devastazione, nella sua casa fatta a pezzi a colpi d’ascia, giace Neruda, morto di pena. La sua morte non bastava, poiché Neruda è uomo di lunga sopravvivenza, e i militari gli hanno assassinato anche le cose: hanno ridotto in frantumi il suo letto felice e la sua tavola felice, hanno sventrato il materasso e hanno bruciato i libri, hanno spaccato le sue lampade e le sue bottiglie colorate, i suoi vasi, i suoi quadri, le sue conchiglie. All’orologio a muro hanno strappato il pendolo e le lancette; e hanno conficcato la baionetta in un occhio del ritratto di sua moglie.
Dalla sua casa rasa al suolo, inondata d’acqua e di fango, il poeta parte per il cimitero. Lo scorta un corteo di amici intimi, capeggiati da Matilde Urrutia. A ogni nuovo isolato, il corteo cresce. A tutti gli incroci si aggiungono persone che si mettono a camminare nonostante i camion militari irti di mitragliatrici e i carabineros e i soldati che vanno e vengono, su motociclette e autoblinde, che fanno rumore, che fanno paura. Da dietro qualche finestra, una mano saluta. Dall’alto di qualche balcone, sventola un fazzoletto. Sono passati dodici giorni dal colpo di Stato, dodici giorni di tacere e morire, e per la prima volta si ode l’Internazionale in Cile, L’Internazionale mugolata, pianta, singhiozzata più che cantata, finché il corteo diventa processione e la processione diventa manifestazione e il popolo, che cammina contro la paura, comincia a cantare per le strade di Santiago a perdifiato, a voce piena, per accompagnare come si deve Neruda, il poeta, il suo poeta nell’ultimo viaggio.
Eduardo Galeano
Nel 2000 Assemblea Teatro in tournée in Sud America ha realizzato lo spettacolo Più di mille giovedì presso il nascente Museo della Memoria di Villa Grimaldi a Santiago del Cile. L’emozione prodotta da tale avvenimento fece nascere nel Comitato promotore l’idea di costruire all’interno del Museo uno spazio teatrale. Tale struttura denominata “Teatro por la Vida” è stata inaugurata nell’ottobre 2006 da Michelle Bachelet (ex detenuta politica proprio nel campo clandestino di Villa Grimaldi). L’Associazione Parco per la Pace Villa Grimaldi ha pertanto invitato Assemblea Teatro a ritornare. E’ nato allora questo lavoro che, partendo dal “Funerale di Neruda”, simbolica manifestazione di resistenza al golpe militare, ha approfondito la riflessione sulla forza della parola. L’idea ha preso le mosse dalla grande emozione provocata dalla risposta ricevuta dai sopravvissuti alla durezza delle privazioni nel campo di Villa Grimaldi di fronte alla domanda “Cosa l’ha aiutata a resistere in una condizione di vita così estrema?”, “Il ricordo di una canzone! Una poesia! La pagina di un libro!”.
Lo spettacolo si sviluppa, come una veglia senza tempo che attraversa la vita del Cile prima e dopo il Golpe dell’11 settembre. La bara del poeta, come le sue case, è architettura di fantasia, trionfo di allegria e resistenza.
Assemblea Teatro
Un montaggio spoglio e tremendo, sconvolgente, avvincente. L’ho visto presso il Centro Culturale Villa Grimaldi. Voci, luci, resti, libri, vetri infranti, ricordi di momenti di dolore che ormai quasi nessuno mette più in scena. La storia recente del Cile esposta molto bene, con rispetto, con dolore, con partecipazione, con tenerezza, con furore e furia. Un impressionante interprete di Neruda e un Renzo Sicco a dirigere il tutto con la sua capacità registica: gentile, caldo, sempre attento, interessato a questa parte del mondo, per tanto tempo così isolata. Spettacolo sensibile e forte allo stesso tempo, il “Funerale di Neruda” serviva alla nostra piazza, ancora avara nel raccontare la nostra storia non solo recente, anche passata. Spesso, sulle nostre scene, l’urgenza divora ciò che è importante. È sufficiente leggere la nostra storia affinché emergano i temi e le rappresentazioni. Renzo Sicco e la sua compagnia lo hanno fatto bene e lo portano in giro per il mondo.
Marco Antonio De La Parra