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Gijón, l’intitolazione alla memoria di Luis Sepúlveda
nel barrio di El Coto
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Lo spazio dell’Antiguo Instituto Cultural di Gijón è perfetto per accogliere il nostro spettacolo in ricordo di Luis Sepúlveda, giacché era proprio questo il luogo che lui aveva scelto per il suo Salon del Libro Iberoamericano, dove aveva invitato e presentato tanti affascinanti scrittori spagnoli e latinoamericani. E molti sono qui con noi: Santiago Gamboa dalla Colombia, Elsa Osorio da Buenos Aires, Manuel Fajardo, spagnolo, che ora vive a Lisbona e, naturalmente, Daniel Mordzinski che tutti nel tempo ha fotografato. Ci sono i molti figli di “Lucho”, quelli tedeschi e quelli cileni dei suoi due matrimoni. C’è un generoso clima amichevole. Anche coi giovani tecnici che ci aiutano nello scarico e nel montaggio.
C’era grande gioia, stamane, per la titolazione della biblioteca. Belle le parole della sindaca di Gijón, Ana González: “I grandi scrittori non muoiono mai perché vivono nelle loro pagine. La morte di Sepúlveda ha colpito molti che non lo conoscevano direttamente ma lo sentivano vicino per i suoi racconti e le sue parole. La città, la nostra città ha sofferto un vuoto. Sono certa che più che un monumento, in una piazza, o la targa di una via, Lucho avrebbe voluto essere qui, in questa biblioteca che è un luogo sociale di impegno, di studio, di fantasia, un luogo di democrazia per i diritti e per l’uguaglianza a lui così cari”.
Renzo Sicco
Gijon, 13 maggio 2022
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La sindaca di Gijón, Ana González, e Carmen Yáñez (foto Renzo Sicco)
Daniel Mordzinski e Santiago Gamboa (foto Renzo Sicco)
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