di Jean Giono (Gallimard Editore)
L’uomo che piantava gli alberi ( L’homme qui plantait des arbres), conosciuto anche come La storia di Elzéard Bouffier, è un racconto allegorico che ha dato notorietà allo scrittore italo-francese Jean Giono, un’efficace parabola sul rapporto uomo-natura che ci ricorda come ”gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi, oltre la distruzione”.
Potrebbero certo, ma raramente lo fanno forse perché distruggere è molto più facile che creare: praticamente chiunque è in grado di distruggere un albero ma pochi hanno cuore, dedizione e intelligenza necessari per salvaguardarli e aiutarli a crescere.
Il testo torna in scena a due anni di distanza dal tragico rogo di Pedrogao in Portogallo, che causò la morte di 66 persone e degli incendi in Val Susa, che tennero tutti col fiato in sospeso, fortunatamente con conseguenze molto meno gravi per le persone.
La storia del pastore Bouffier ci rammenta, con ‘leggerezza’ e profondità al tempo stesso, il valore dell’albero e dell’attenzione alla natura (attenzione che passa sempre anzitutto dalle piccole cose); il testo e’ stato l’elemento unificante del ciclo Parole contro le Fiamme che ha coinvolto biblioteche, scuole, teatri, circoli, luoghi di cura.
Lo spettacolo e’ proposto in collaborazione con Barricalla, azienda alle porte di Torino, che opera per la tutela dell’ambiente smaltendo rifiuti altamente inquinanti.
Così ne parla AT News il 17/09/19:
“Il pastore solitario di Giono e Giovanni “ Gim “ Giolito accomunati da un grande sogno e dalla speranza che il genere umano possa trattare con rispetto la natura, possa averne cura, perché solo con e attraverso di essa ci può essere vita.
Per l’uomo di oggi, infatti, la natura viene vissuta come una realtà che sta al di fuori di sé, di cui ci si serve per nutrirsi, vestirsi, di cui ci si considera padroni sfruttandone i materiali e l’energia.
E’ chiaramente un comportamento distruttivo nei confronti della natura.
Con la lettura di “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, il prossimo 20 settembre alle 18 alla Caffetteria Mazzetti (Parco Alganon, il Comitato Unicef di Asti prende chiaramente posizione a favore dell’ambiente.
“E’ semplicemente naturale che lo faccia. Fa parte del suo DNA. Perché lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e Unicef allinea la propria azione a tali obiettivi declinandoli a favore dell’infanzia nella speranza di offrirle un mondo migliore” afferma Gloria Fasano, presidente del Comitato astigiano di Unicef.
“L’uomo che piantava gli alberi” è un romanzo breve dello scrittore francese Jean Giono pubblicato nel 1953 che, per la sua semplicità e l’esemplare messaggio che porta con sé, è diventato un cult nella letteratura mondiale.
Il romanzo racconta la vicenda di un pastore che ama vivere in solitudine, conducendo una vita semplicissima alle pendici delle Alpi, in una vallata deserta della Provenza. Il pastore, che il narratore incontra per caso durante la sua passeggiata, è descritto come un cinquantenne che ha deciso di ritirarsi in quelle terre con uno scopo ben preciso: piantare alberi.
La storia comincia nel 1910. Dopo che il narratore lascia il pastore, scoppia la Prima Guerra Mondiale; i due s’incontreranno di nuovo dieci anni dopo. Il narratore torna quindi a cercare il pastore e lo spettacolo che trova lo lascia meravigliato e stupito.
Grazie all’opera costante di Elzéard Bouffier quella vallata desertica della Provenza aveva ripreso vita: non solo le piante si erano moltiplicate ed era ricomparsa l’acqua, ma molta gente della pianura si era ritirata in quelle terre, godendo del miracolo che nessuno avrebbe mai creduto fosse stato realizzato da un unico essere umano.
Il racconto ha colpito talmente tanto i lettori che in molti hanno creduto si trattasse di una storia vera. Purtroppo non è così, il racconto è il frutto dell’arte inventiva di Jean Jono. Ciò nonostante, e a distanza di oltre sessant’anni, “ L’uomo che piantava gli alberi “ si presenta al pubblico moderno nella sua straordinaria attualità, come una speranza per il futuro.
Con la sua storia lo scrittore intendeva allora avvicinare un po’di più le persone alla natura, soprattutto i bambini e i ragazzi, cioè coloro che un domani avrebbero potuto cambiare le cose.
Lo stesso obiettivo che ha animato Giovanni Giolito , il protagonista del libro “Le stagioni di Gim” di Laura Nosenzo che il Parco Paleontologico astigiano con i Comuni di Nizza Monferrato, Baldichieri, Camerano Casasco, Chiusano e Villafranca d’Asti, ricordano, a dieci anni dalla sua scomparsa, con un articolato programma di iniziative dal 14 settembre e fine anno.
Come il pastore di Giono, personaggio immaginario, Giovanni Giolito, un quarantacinque anni, ha messo realmente a dimora ventimila germogli nella terra della Sarmassa, della Langa, del Sassello e nei paraggi di Nizza.
La lettura, promossa da Unicef insieme ai giovani studenti astigiani di Friday for Future, sarà curata da Assemblea Teatro (realtà torinese che opera professionalmente dal 1976).
Obiettivo: diffondere il messaggio di Giono e di Gim con fiducia nelle nuove generazioni, perché l’albero ha dato moltissimo all’umanità ed è necessario un tempo in cui contraccambiare con affetto e generosità.”
Fonte: https://www.atnews.it/2019/09/luomo-che-piantava-gli-alberi-ad-asti-si-legge-il-romanzo-di-jean-giono-82393/