Due parole di presentazione e si incomincia.
Si incomincia o si finisce?
Si finisce un percorso iniziato più di un anno fa con la frase: “abbiamo i diritti per fare il Mago dei Numeri”, che poi è proseguito nel caldo mese di agosto con le prime letture e la scoperta di un mondo veramente misterioso come quello della matematica, per poi proseguire nel tardo autunno con le prove in piedi e la parte a memoria fino al 18 di dicembre.
Si incomincia un percorso nuovo, fatto di mattinate intense, di sveglie alle prime luci dell’alba per preparare un mondo onirico fatto di luci e forme geometriche, che, da lì a qualche ora, diventa pronto ad ospitare tre personaggi strani (o meglio: due strani e uno perplesso) per parlare di una materia che è croce e/o delizia di ogni studente: la matematica.
Si incomincia insomma un nuovo spettacolo, che oggi ha dimostrato di essere all’altezza della platea più difficile: quella dei più piccoli.
Quanto è stato bello sentirli mormorare anticipando, o provando a fare, dopo la spiegazione, i calcoli proposti dal Mago.
Scoprire la meraviglia di numeri triangolari, cercare di risolvere l’enigma dei numeri principi (o primi, come vorrebbe la matematica vera), ridere di fronte alle reazioni spropositate di un matemago che cerca di far amare la sua adorata matematica a un ragazzo a cui proprio non importa nulla, ma che alla fine…
No no, non è una fiaba a lieto fine. Non sapremo mai se Roberto finisca per amare o meno la matematica. Forse non ci è proprio portato, o forse sì, questo viene lasciato decidere agli spettatori. Ciò che conta è che il Mago ha dimostrato di amare qualcosa che per Roberto prima era detestabile, dando così modo al piccolo di capire che esistono altri modi di vedere il mondo e che la vita, proprio come un problema di matematica, può essere affrontata in molti modi. Tutti giusti, purché si rispettino le regole.
Non si esce da teatro amando la matematica, ma si esce avendo capito che c’è gente che la ama e che l’ha amata e che il progresso scientifico è tale anche grazie a loro, uomini e donne, anche se queste ultime devono lottare e non poco per poter ricevere gli onori che meritano.
Se amate la matematica, questo spettacolo fa per voi.
Se non amate la matematica, questo spettacolo vi spalancherà le porte su un nuovo modo di vedere la vita, perché non c’è nulla di sbagliato nell’avere altre passioni. D’altra parte, e la matematica insegna proprio questo, l’equilibrio dello zero si ottiene accostando due numeri uguali ma di segno opposto.
“Grande. Molto bello e tocco finale: attenzione alla figura della donna nella storia scientifica” – Enrico Regis, Piemonte dal Vivo