Dopo la bellissima serata al Teatro Agnelli con il ricordo di George Michael scomparso due anni fa realizzato dal bravo Federico Sacchi pubblichiamo volentieri il commento di uno spettatore particolare quale Gisella Bein per una volta non sul palco ma seduta in platea con un pubblico entusiasta
Quando, il 26 dicembre di due anni fa, Renzo mi scrisse della morte di George, rimasi choccata, e piansi come si fa con un parente.
Ma George non lo conscevo se non attraverso la sua musica e qualche concerto. E allora perché, riflettevo vedendo il bellissimo omaggio fatto da Sacchi al teatro Agnelli, in alcuni artisti ti riconosci così profondamente? Per quanto mi riguarda penso di avere amato in George, al di là della bellezza e della voce straordinaria, la sua costante ricerca, il suo continuo mettersi in gioco.
George ha fatto i conti con la sua fragilità e ha deciso di non tirarsi indietro. Ha vissuto fino in fondo i suoi amori e i suoi dolori, ed è sempre risorto, anche quando tutti lo davano per finito.
E questo perché? Perché si è messo in gioco fino in fondo e, al di là del talento indiscutibile, ha sempre spiazzato tutti con la sua intelligenza e la sua ironia.
Grazie Assemblea Teatro per questa serata.
George a qualcuno di noi mancherà.