Ebbene, stavolta ci abbiamo messo tre anni, ma infine ci siamo arrivati a presentare un nostro nuovo spettacolo in Italia.
Lo abbiamo pensato nel 2014 e in un anno lo abbiamo riportato a galla, scritto, provato e fatto debuttare in Portogallo nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2015, a 70 anni esatti dagli avvenimenti che raccontava e per di più lo abbiamo realizzato proprio su di una spiaggia affacciata sull’Oceano Atlantico, nel luogo in cui la storia che si evocava era accaduta.
Poi siamo tornati in Italia con la voglia di rappresentarlo anche qui, ma si è trasformato nel progetto di un cortometraggio. Cause scatenanti le meravigliose riprese subacquee di Kiniito e l’incontro con l’Associazione Marinai d’Italia che ci ha aperto i portelloni dell’Andrea Provana, l’unico reperto di sommergibile in Europa visitabile all’interno. Dunque uno spazio incredibile per noi.
Localizzato a Torino sul lungo Po, chiaro che subito ha provocato e fatto nascere il desiderio di realizzarlo proprio lì il nostro spettacolo.
Ma intanto siamo tornati in Portogallo a presentare il risultato di quelle riprese e montaggio ai pescatori che avendo salvato quei 47 ragazzi tedeschi, meritavano di essere i primi a specchiarsi in quella storia.
Allo stesso tempo è stato pubblicato il libro “U-Boat 1277 – cronache di una deriva” e ne è scaturito un lavoro intrecciato di presentazioni in biblioteche, librerie e sale dotate di grandi schermi.
Poi il mio tumore e uno stop forzato di sei mesi.
Ed eccoci però, appena riavviata la ripresa, lanciati in dirittura d’arrivo a pensare le soluzioni, provare e andare in scena.
Ne valeva la pena?
Certamente sì! Lo scenario era incredibile e (fatte salve alcune fameliche zanzare, inevitabili in zone d’acqua) l’emozione, la sorpresa, la riflessione, l’incontro con immagini e mondi inquietanti o sublimi, con una attoralità intensa ed emozionante, con parole nitide e taglienti quanto necessarie hanno prodotto un gran risultato..
Applausi, complimenti, davvero tanti, e per noi ancora una volta il coraggio di fare e portare teatro in luoghi insoliti per risvegliare attenzione verso siti importanti o sottostimati.
Quadra tutto, è la nostra storia, lunga adesso è il caso di dirlo… 50 anni.
Renzo Sicco