con Saba Anglana
arrangiatore delle musiche, alla fisarmonica, piano e live electronics Fabio Barovero
percussioni Mattia Barbieri
contrabbasso Federico Marchesano
produzione Assemblea Teatro
Si racconta la storia vera di Abebech (in amarico “Fiore che Sboccia”) una donna etiope strappata dalla sua terra natale nel periodo della colonizzazione italiana. Deportata nella vicina Somalia, la donna attraversa le difficili fasi della sua vita sorretta dalla dolcezza di una fede intima, che tramanda alla sua discendenza, i figli e i nipoti che nasceranno lì, sullo sfondo di una Mogadiscio che diventa un laboratorio in cui si consuma in modo ineluttabile la storia del fallimento della pace tra gli esseri umani, dell’identità e del culto liberi. Abebech arriva a somatizzare questa grave situazione con una paralisi alle gambe, proprio nel momento in cui deve abbandonare la sua nuova patria. Invoca l’Arcangelo Gabriele, figura chiave della religione copta ortodossa etiopica, affidandogli quesiti sul suo destino e interrogandolo sui piani di Dio. Come mandato dalla Provvidenza, sarà proprio un santone etiope, un forestiero lì di passaggio davanti alla casa della donna, che le restituirà l’uso delle gambe con un rito di guarigione fatto di preghiera e radici roventi, simbolicamente spinte nella carne della donna. Così guarita, Abebech, la nonna di Saba, si riconcilia con le sue origini, ed è pronta a ritornare in Etiopia con la sua famiglia.
Spettacolo svolto nell’ambito della rassegna
Festival delle Colline Torinesi