Aletti Editore
prefazione di Gabriele Romagnoli
Il 3 gennaio 1945 l’U-Boat 1277 usciva dall’hangar gelato di Bergen in Norvegia.
Quarantasette marinai prendevano coscienza di ciò a cui stavano andando incontro: non era più una simulazione, non era un semplice eseguire delle istruzioni: l’U-Boat 1277 stava davvero entrando nel conflitto. Con tutte le possibilità contro.
L’equipaggio si arrese il 4 giugno 1945, un mese dopo la fine del secondo conflitto mondiale, a un capo della Guardia di Finanza portoghese.
Renzo Sicco ha recuperato questa storia appartenente ad una piccola comunità di pescatori, e rimasta sconosciuta anche agli stessi portoghesi. L’ha riscattata e rappresentata con un grande spettacolo realizzato con successo sull’oceano, sulla stessa spiaggia di Angeiras dove avvenne la vicenda.
“Li ho incontrati i pescatori di quel villaggio – racconta l’autore Renzo Sicco – Per motivi anagrafici ho incontrato i nipoti, ma è come se quell’episodio l’avessero vissuto direttamente tanto è presente nella loro memoria collettiva e individuale. Poi continuando la ricerca ne ho conosciuti anche quattro novantenni, che quel giorno c’erano. Mi parlavano e piangevano per l’emozione del ricordo”.
La giuria del Premio Quasimodo 2015 ha segnalato questo testo tra le opere degne di pubblicazione, così l’editore Aletti ha pubblicato il testo di questo lavoro, una nuova storia in Atlantico, in realtà vecchia di settant’anni, riportata oggi in superficie. Una storia di mare, di una sconfitta e di una fuga per la vita.
C’erano 47 marinai a bordo dell’U-Boat-1277, tutti giovanissimi. Come tutti i militari tedeschi avevano ricevuto l’ordine di consegnarsi ai vincitori, ma non lo fecero.
Un nuovo volume che dopo la trilogia “Il Funerale di Neruda”, “Fuochi”, “Orfana di figlio”, rilancia l’editoria teatrale in un mondo librario che pare essersene dimenticato.