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Le Rockstar non sono morte

12 ottobre, 2016 - 11:30 Mausoleo della Bela Rosin, Strada Castello di Mirafiori 148 - Torino

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Al via del ciclo di incontri, ci giunge una meravigliosa notizia: Bob Dylan ha vinto il premio Nobel per la letteratura

“Due chitarre, due voci.
Erano diversi.
Non facevano pezzi recenti, non rappavano e non sputacchiavano sui microfoni
Avevano estratto dal cilindro “The Passenger” di Iggy Pop, “Starman” di David Bowie
e “Blowing in the wind” fatta più rock rispetto a Dylan.
Avevano un anno in più di me e mi era bastata la scelta dei pezzi,
senza stare tanto a concionare sull’esecuzione,
per capire che io e loro potevamo essere amici.”
[Giacomo Mazzariol] – Mio fratello rincorre i dinosauri

Così, al minuto 14.19, ne parla il Tg Regionale del 15 ottobre 2015

Ecco le immagini della conferenza stampa

Sono intervenuti:

Paolo Messina: Dirigente del Servizio Biblioteche Civiche torinesi
Luisa Bernardini: Presidente della Circoscrizione 2 di Torino
Marinella Venegoni: Giornalista, critico musicale e politica italiana
Valerio Piperata: Scrittore
Renzo Sicco: Direttore Artistico Assemblea Teatro – centro di produzione teatrale

Ascoltare musica è una appartenenza, traccia una identità, comportamenti, modi di vestire, crea comunità. A volte sono recinti ristretti, elitari, altre si allargano o si confrontano mondi.
Poi muore David Bowie e ti accorgi che come per incanto un intero pianeta ne rimane toccato, si rende conto che sparisce la colonna sonora di un’epoca. La colonna sonora che poi è il modo di interpretare e fissare momenti della storia e non solo musicale.
Il beat, il rock, il pop e via tra le tante definizioni di quella che fondamentalmente è stata la musica giovane, sono uscite dal ghetto della sottocultura e neppure senza sbracciarsi tanto ma reinventandosi, arricchendosi, confrontandosi ora con il classico ora con l’etnico world music, sono diventati adulti.
Poi c’è anche la vecchiaia e, per tanti, inesorabilmente, la morte, che non vuol dire la scomparsa, perché oggi la memoria elettronica o digitale rende voci e corpi incancellabili.
Quello che serve è rinnovarne lo spirito d’ascolto, ricostruirne i percorsi creativi.
Per questo con la partecipazione di Vittorio Nocenzi, Franco Vassia, Marco Basso, Alberto Campo, Mixo, Guido Harari, Paolo Sollier, Federico Sacchi, Shel Shapiro, Gabriele Ferraris, Edoardo Cerea, Luca Indemini, Andrea Raviola, Carla Bissi in arte Alice, esperti a vario titolo in campo musicale, parleremo di: Keith Emerson, Luigi Tenco, Mick Karn, Kurt Cobain, Janis Joplin, Rodolfo Maltese, Amy Winehouse, Sid Vicious, Frank Zappa, John Lennon, Gian Maria Testa, David Bowie, Brian Jones, Ian Curtis, Francesco Di Giacomo, che continuiamo ad amare per quella alchemica mistura di sogni, rabbia, frenesie, passioni, utopie a cui hanno saputo dare forma sui palchi e nei dischi.
Un anticipo a ottobre, attraverso tre primi incontri e molto di più tra aprile e giugno.

Ecco le serate in programma:

L’aria triste che tu amavi tanto

Vittorio Nocenzi ricorda Keith Emerson

Omaggio a Francesco di Giacomo

 

 

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