Questo testo tratto da IL SILENZIO DI MOSCA è stato scelto per ricordare Marina Jarre, da Gisella Bein, che ha interpretato superbamente, nella decade 1994/2004, MARGHERITA il personaggio centrale di FUOCHI.
Eravamo andate a trovarla a casa sua, una casa povera e pulitissima.
Nel cortile abbiamo mangiato castagne arrostite sul forno aperto. Guardavo le montagne in fondo alla valle, nette, spazzate da un vento autunnale sul cielo terso e rosato, ed ero felice. Del cortile in cui mi sentivo a mio agio, del sapore delle castagne, delle nostre risate, della linea delle montagne.
Le montagne in fondo alla Val Pellice le riconosco subito e ne ricordo, cima dopo cima; i nomi. Se un giorno non sarò più capace di ricordarli, la linea delle montagne, sono sicura, la ravviserò sempre .
Una domenica ero salita in macchina con Giorgio nelle Valli a trovare la mia mica Laura, ricoverata per una grave forma di Alzheimer. Non parlava che in sillabe disarticolate, senza senso, sembrava non riconoscere più nessuno, ma camminava ancora. Uscita dalla porta sul prato davanti alla casa, aveva alzato le braccia con un gesto di meraviglia e sorridente di gioia mi aveva indicato la cerchia delle montagne, coperte di neve, che si allargava tutt’intorno.
I nomi si semplificano o scompaiono. Il mare di Sardegna non avrà più nome, sarà il mare e basta.
Il mio luogo e il mio tempo sulla cara terra di Dio staranno in un cortile, povero, nitido, odoroso di fumo di legna.
Tutto il resto, di là, continuerò a immaginarlo.