Negli ultimi cinque anni con lo spettacolo “La bambina che raccontava i film” abbiamo raccontato la fascinazione del cinema e del grande schermo tra gli anni 50 e 70 nei piccoli paesi di provincia dove rappresentavano l’unico luogo di socializzazione, di fascinazione e immaginario e molte volte l’unico spazio culturale dove “viaggiare” in luoghi lontani o paesi e terre sconosciute. Ebbene ieri sera in un piccolo borgo di pescatori isolati dal resto d’ Europa di cui affacciati sull’oceano rappresentano il suo limite estremo prospiciente il continente nord-americano si è ripetuto proprio quel miracolo. La facciata del vecchio mercato del pesce è stata trasformata in un gigantesco schermo su cui si sono proiettati i mondi misteriosi di quel mare che pochi metri alle spalle degli spettatori faceva percepire infrangersi le sue onde.
Il Presidente della Giunta
ha aperto la serata riconoscendo a Renzo Sicco, Assemblea Teatro e Pè de Vento la capacità di aver trasformato le piccole ricchezze storiche e caratteristiche della zona in eventi culturali di interesse internazionale. Rui Spranger interprete del cortometraggio ha poi introdotto la visione attraverso la lettura di due poemi portoghesi dedicati al mare e ai pescatori. Parole bellissime di grande intensità capaci di emozionare i presenti: Poi le immagini del cortometraggio sono esplose sulla parete alternando nel montaggio di Renato Di Gaetano le riprese di Rui girate all’interno del sottomarino esposto a Torino sul bordo del Po alle straordinarie riprese in profondità dei fondali dell’Atlantico realizzate da Kiiniito
che per l’occasione era presente a questa prima proiezione.
Caldi e tanti gli applausi sui titoli di coda di questo nuovo lavoro che rinnova la storia di un gruppo di giovani tedeschi “in fuga per la vita” alla fine della Seconda Guerra mondiale.