storie di quotidianità per non dimenticare
da un’idea di Alessandro Perissinotto
con la collaborazione degli studenti del Dams
con Gisella Bein, Stefano Cavanna e Chiara Pautasso
musiche dal vivo Luca Zanetti
regia di Renzo Sicco
Assemblea Teatro, in occasione della stagione estiva a Cascina Roccafranca, presenta il suo secondo appuntamento:
“Storie di Gente senza Storia / storie di quotidianità per non dimenticare”.
“Se ogni giorno la cronaca ci sorprende, ci spaventa è perché abbiamo dimenticato che tutti quegli avvenimenti, la guerra, le migrazioni, la gioia, la speranza sono già passati da qui.
E se abbiamo potuto dimenticarlo è perché le storie delle persone comuni non vengono quasi mai scritte: rimangono nella memoria di chi le ha vissute ”
[Alessandro Perissinotto]
Di fronte alla difficoltà di dire il nostro tempo e di affrontare le radicali trasformazioni della Storia contemporanea, la mescolanza di inchiesta e romanzo sembra la nuova strada.
“Storie di Gente senza Storia” è un progetto di Alessandro Perissinotto, longevo amico di Assemblea Teatro, che coinvolge un gruppo di studenti di Scienze dell’Educazione e del DAMS dell’Università di Torino e raccoglie interviste alle persone comuni organizzate in “quattro tematiche guida”:
La Guerra; Le Grandi Migrazioni; Il Passato è una terra straniera; Tipi Strani.
Un lavoro di ricerca, di conoscenza delle radici, attraverso racconti quotidiani apparentemente banali ma che sono, invece, quelli capaci di fare la storia.
I giovani hanno chiesto agli anziani di rievocare frammenti di vita e così, attraverso l’antica arte del racconto orale, si è rinsaldato il patto tra le generazioni. Quei frammenti ci parlano di italiani in fuga dall’Istria o dalla Tunisia, di migranti che, a Torino, negli anni ’50, scoprivano per la prima volta il gelo, le nevicate eccezionali o le giornate di sole sulle “spiagge” del Sangone, di partigiani nascosti nei fienili e di fabbriche che non ci sono più. Queste schegge di vita, tutte insieme, formano una Storia di gente senza storia, testimonianze che Assemblea Teatro ha deciso di portare in scena, perché niente più della voce umana ha la capacità di far vibrare il racconto.
