testo e regia Gianluigi Gherzi
con Valerio Maffioletti
musiche Gruppo Tribu ed altri
Roberto Di Martino e Beppe Premoli
liberamente ispirato a “Naufragi” (Einaudi Edizioni) di Alvaro Nuñez Cabeza de Vaca
Spagna: primi anni del 1500.
Un soldato torna dalle Americhe. Lo si ascolta. Quali meraviglie racconterà?
Parlerà di popoli con due nasi? Porterà notizie di nuovi giacimenti d’oro? Quel soldato è partito per conquistare la Florida. E’ tornato solo. Dice di aver vissuto sette anni nella foresta insieme alle tribù indigene. Il suo racconto non riguarda solo la geografia e le sue usanze nel nuovo mondo. Ha anche l’esperienza di una vita sconosciuta. Vedere il proprio corpo cambiare. Dover mutare la lingua, la cultura. Trasformarsi per sopravvivere. Ma anche la curiosità di conoscere, di mescolarsi. Fino a quando la guerra… 1492: non solo una data storica. Ma anche il momento in cui l’Occidente inaugura un modo di affrontare i popoli e le culture considerate inferiori: assimilare o distruggere. A parlare in scena sono in tanti. Sono i personaggi incontrati nell’avventura; è la musica, struggente e primitiva; è la scenografia, invenzioni che focalizzano i punti più intensi del racconto; è la luce, scoperta ogni volta di un punto di vista.