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ORFANA DI FIGLIO i giovedì delle Madres de plaza de Mayo

14 maggio, 2015 - 21:00 Salone Internazionale del Libro di Torino - Arena Piemonte

Presentazione ufficiale del libro

ORFANA DI FIGLIO
i giovedì delle Madres de plaza de Mayo

con scritti di Massimo Carlotto, Taty Almeida,
Erri De Luca, Luis Sepúlveda, Renzo Sicco

VITA E STORIA DI TATY ALMEIDA
MADRE DI PLAZA DE MAYO
E CITTADINA ONORARIA DI TORINO

ne discutono Renzo Sicco e Gisella Bein

ospiti
Carlos Cherniak
Ministro ai Diritti Umani, Incaricato d’Affari a.i.
dell’Ambasciata d’Argentina in Italia

Mimmo Candito
reporter di guerra
giornalista de La Stampa

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La prefazione firmata da Erri De Luca:

Piazza di Maggio è un nome magnifico per uno spazio aperto in mezzo alla città. Ognuna nella sua topografia dovrebbe avere una piazza dedicata al mese di maggio.
Giovedì è il giorno piantato in mezzo alla settimana come un callo dentro una mano.
Solo le madri sanno essere orfane dei figli.
L’Argentina divorò la sua gioventù nel decennio settanta del secolo che ha più sprecato vite.
Una generazione manca, senza neanche la pace di una tomba a riceverla.
Perciò le madri di Piazza di Maggio negarono il loro lutto per ogni giovedì, portando al collo le fotografie dei figli da aspettare. La dittatura li volle mai nati, le madri li vollero mai morti.
Da un capo all’altro delle pagine di questo libro le loro voci di sentinelle formano l’effetto di eco che ha potuto spargersi per il mondo e sabotare il silenzio. Le loro voci hanno scosso la dittatura prima che cadesse, l’hanno incalzata dopo dal banco dei testimoni.

Il mondo visitava l’Argentina nel 1978 che ospitava i campionati mondiali di calcio. Dietro i generali in alta uniforme sul palco in tribuna nessuno voleva vedere gli aerei che buttavano in mare i vivi incatenati, le fosse comuni. Il mondo a Buenos Aires guardava i piedi dei calciatori, non le mani guantate dei boia in divisa.
Ci sono volute le madri di Piazza di Maggio per fare uscire dall’ombra le stragi, dall’ombra le complicità della chiesa di allora, cappellana militare dei torturatori. Ci sono volute le madri di Piazza di Maggio.
Ci vogliono ancora loro, e le altre, le nuove madri di piazze del mondo a rompere la fila delle sottomissioni, delle indifferenze, dei silenziatori.

Plaza de Mayo es un nombre magnífico para un espacio abierto en plena ciudad.
Todas deberían tener una plaza dedicada al mes de mayo.
El jueves está en medio de la semana come un calloen el centro de una mano.
Solo las madres son capaces de ser huérfanas de sus hijos.
Argentina devoró a su juventud en los años setenta del siglo que más vidas ha derrochado.
Falta una generación, que no tiene ni siquiera la paz de una tumba que la acoja.
Por eso las madres de Plaza de Mayo renunciaban al luto cada jueves, con las fotografías de sus hijos colgadas del cuello, esperando que volvieran. Para la dictadura no nacieron nunca, para sus madres nunca murieron.
Desde el principio hasta el final en las páginas de este libro resuenan sus voces de centinelas, cuyos ecos retumban esparciéndose por el mundo y saboteando al silencio. Sus voces han sacudido a la dictadura ya antes de su caída y la han acosado después desde banquillo de los testigos.
El mundo estaba en Argentina durante el campeonato mundial de fútbol de 1978.
En la tribuna de las autoridades, tras los generales en uniforme de gala nadie quería ver los aviones que arrojaban vivas en el mar a personas encadenadas, ni las fosas comunes. El mundo en Buenos Aires veía so104 lo las botas de los futbolistas y no las manos enguantadas de los verdugos en uniforme.
Sin las madres de Plaza de Mayo no habrían salido a la luz las matanzas y las complicidades de la iglesia de entonces, que ofició de capellán militar por cuenta de los torturadores. Hay que agradecérselo a ellas, las Madres de Plaza de Mayo.
Las necesitamos aún y también a otras, las nuevas madres de las plazas del mundo entero, para cortar la sarta de los servilismos, las indiferencias, los encubridores.

Erri De Luca

Il Libro

https://www.assembleateatro.com/orfana-di-figlio

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