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La buona novella

24 ottobre, 2014 - 19:30 Quito

liberamente tratto dai Vangeli Apocrifi, da “In nome di Maria” di Erri De Luca
e da “La Buona Novella” di Fabrizio De André

con Cristiana Voglino, Luca Occelli, Angelo Scarafiotti, Andrea Castellini
regia di Renzo Sicco

Nel Protovangelo di Giacomo, Giuseppe si accorge che il mondo intorno a lui si è fermato. Gli uomini, gli animali, il vento sono immobili in un fermo immagine ante-litteram di straordinaria bellezza ed efficacia. In quel momento non c’è parola, non c’è suono, non c’è musica. La nascita del Messia è l’inizio del mondo nuovo, nulla, dopo, sarà più come prima.
Questa storia, questo particolare momento, vale la pena di raccontarlo restituendo ai personaggi la loro umanità.
Percorrere, chi crede e chi no, un tratto di strada insieme attraverso elementi che incontrandosi acquistano forza, raccontano, evocano, curano ferite.
Dai vangeli Apocrifi, dalla scrittura di Erri De Luca e dalla riscrittura di Fabrizio De André è tratto il tessuto narrativo. Le vicende ci raccontano del punto di incontro tra umano e divino. Se degli apocrifi conosciamo, attraverso il “Mistero Buffo” di Dario Fo, i personaggi che circondano l’infanzia di Gesù, meno note sono le vicende narrate sull’infanzia di Maria.
Se ne occupò in Italia nel 1968-69 Fabrizio De André, un cantautore trentenne. Quando gli chiesero: “Perché?”. Rispose che gli era solo venuto in mente di raccontare storie conosciute, in maniera diversa. Distillando gocce di poesia.
Così vi giunga ancora oggi la Buona Novella.

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