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SULLA COLLINA

06 novembre, 2015 - 10:00 Teatro Agnelli - via Paolo Sarpi 111 - Torino

|fascia d’età: 14 – 18 anni|

suggerimenti letterari da Edgar Lee Masters, Fabrizio De André e Gabriele Romagnoli
brani di Fabrizio De Andrè dagli album
Non all’amore né al denaro né al cielo e Senza orario, senza bandiera
eseguiti dal vivo da Progetto Khorakhané
Erika Santoru (voce), Alberto Poggio (tastiere), Luca Panicciari (violoncello), Elisa Aragno (flauto)
interprete Sax Nicosia
costumi, scene e regia di Renzo Sicco
fondale video Sara Bertorello

Al poeta dei perdenti il Progetto Khorakhané e Assemblea Teatro dedicano insieme un nuovo spettacolo ispirato da due importanti capitoli nel lavoro del cantautore genovese: Senza orario, senza bandiera e Non al denaro, non all’amore, né al cielo, album chiave e tra i più amati nel percorso artistico di Fabrizio De André.
Sul palco ecco riapparire un matto, un giudice, un blasfemo, vizi, gelosie, scienza e uomini, che De André con la sua dissacrante ironia, racconta e descrive. A chiudere lo spettacolo, il suonatore Jones: unico a non mirare a nulla se non alla libertà, unico a non chiedere, ma capace di vivere come gli autori di riferimento, facendo un po’ ciò che gli pare. Tra parole e musica ecco le storie riprendere vita, intrecciarsi ancora una volta ad altre storie, ad altre vite, quelle divenute icona della letteratura americana o quelle “nuove” ancora da ascoltare.
Insieme sul palco il riverbero di Edgar Lee Master e del suo Spoon River con i suoi “trapassati” che si raccontano. Libro che arrivò in Italia grazie a Cesare Pavese e alla traduzione di una giovanissima Fernanda Pivano (che nel ’79 rivede e “arrangia” insieme a Renzo Sicco dallo Spoon River, la messinscena di uno dei successi storici di Assemblea Teatro – Ai ruffiani ai ladri ai bevitori di birra, ispirato proprio da quel libro). Ad arricchire il paesaggio umano giungono anche i nuovi testi del giornalista/scrittore Gabriele Romagnoli, incastri di vite, un campionario di epigrafi contemporanee scritte appositamente per dare attualità a questo omaggio.
La musica lega le parole, Sax Nicosia, profondo e al tempo stesso sospeso, narra sogni di uomini, celebra “la morte”e quindi la vita attraverso la poesia.

Gli intensi Khorakhané rielaborano musica e canto in un percorso tra i molteplici temi che Fabrizio De Andrè ci ha lasciato. Tutto, ancora una volta, diventa occasione per parlare a noi stessi, per osservare e descrivere l’uomo che ci circonda.

 

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